Page 353 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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SAGR. Anzi mi sarà gratissimo, perché mi ricordo che quando studiavo
logica, mai non potetti restar capace di quella tanto predicata
dimostrazion potissima di Aristotile.
SALV. Seguitiamo dunque: e dicami il Sig. Simplicio qual sia il moto che
fa quel sassetto stretto nella cocca della canna, mentre il fanciullo la
muove per tirarlo lontano.
SIMP. Il moto del sasso sin che è nella cocca è circolare, cioè va per un
arco di cerchio, il cui centro stabile è la snodatura della spalla, e il
semidiametro la canna co ’l braccio.
SALV. E quando la pietra scappa dalla canna, qual è il suo moto?
séguit’ella di continuare ’l suo precedente circolare, o pur va per altra
linea?
SIMP. Non séguit’altrimenti di muoversi in giro, perché così non si
discosterebbe dalla spalla del proiciente, dove che noi la veggiamo andar
lontanissima.
SALV. Di che moto dunque si muove ella?
SIMP. Lasciate ch’io ci pensi un poco, perché non ci ho più fatto fantasia.
SALV. Sig. Sagredo, udite all’orecchio: ecco il quoddam reminisci in
campagna, bene inteso. Voi ci pensate molto, Sig. Simplicio!
SIMP. Secondo me il moto concepito nell’uscir
Moto impresso dal
proiciente è solo della cocca non può esser se non per linea retta;
anzi pur è egli necessariamente per linea retta,
per linea retta.
intendendo del puro impeto avventizio. Mi dava un
poco di fastidio il vedergli descriver un arco; ma perché tal arco piega
sempre all’ingiù, e non verso altra parte, comprendo che quel declinare
vien dalla gravità della pietra, che naturalmente la tira al basso. L’impeto
impresso dico senz’altro ch’è per linea retta.
SALV. Ma per qual linea retta? perché infinite e verso tutte le bande se ne
posson produrre dalla cocca della canna e dal punto della separazion
della pietra dalla canna.
SIMP. Muovesi per quella che è alla dirittura del moto che ha fatto la
pietra con la canna.
SALV. Il moto della pietra, mentre era nella cocca, già avete detto che è
stato circolare; ora repugna l’esser circolare e a dirittura, non essendo
nella linea circolare parte alcuna di retto.
SIMP. Io non intendo che ’l moto proietto sia a dirittura di tutto il
circolare, ma di quell’ultimo punto dove terminò il moto circolare. Io mi
intendo dentro di me, ma non so ben esplicarmi.
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