Page 343 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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che un’ora contiene tremila seicento minuti secondi, vengono a farsi in
          un secondo passi dua e mezo: un secondo dunque è più che il tempo del

          moto  della  palla.  E  perché  la  rivoluzion  diurna  è  ventiquattr’ore,
          l’orizonte occidentale si alza quindici gradi per ora, cioè quindici minuti

          primi  di  grado  per  un  minuto  primo  di  ora,  cioè  quindici  secondi  di
          grado  per  un  secondo  d’ora;  e  perché  un  secondo  è  il  tempo  del  tiro,

          adunque in questo tempo si alza l’orizonte occidentale quindici secondi
          di  grado,  e  tanto  ancora  il  berzaglio:  quindici  secondi  però  di  quel

          cerchio, del quale il semidiametro sia di braccia cinquecento (che tanta si
          è posto esser la lontananza del berzaglio dalla colubrina). Or guardiamo
          nella  tavola  de  gli  archi  e  corde  (che  ecco  qui  appunto  il  libro  del

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          Copernico),  qual parte è la corda di quindici secondi del semidiametro
          che sia braccia cinquecento: qui si vede, la corda di un minuto primo
          esser  manco  di  trenta  parti  di  quelle  che  il  semidiametro  è  centomila;
          adunque delle medesime la corda di un minuto secondo sarà manco di

          mezo, cioè manco di una parte di quali il semidiametro sia dugentomila,
          e  però  la  corda  di  quindici  secondi  sarà  manco  di  quindici  delle

          medesime dugentomila parti. Ma quello che di dugentomila è manco di
          quindici  è  ancor  più  di  quello  che  di  cinquecento  è  quattro  centesimi;

          adunque  l’alzamento  del  berzaglio  nel  tempo  del  moto  della  palla  è
          manco di quattro centesimi, cioè di un venticinquesimo di braccio; sarà

          dunque circa un dito: ed un sol dito, in conseguenza, sarà lo svario di
          ciascun  tiro  occidentale,  quando  il  moto  diurno  fusse  della  Terra.  Ora
          s’io vi dirò che questo svario effettivamente accade in tutti i tiri (dico di

          dar più basso un dito di quel che darebbono se la Terra non si movesse),
          come  fareste,  Sig.  Simplicio,  a  convincermi,  mostrandomi  con

          l’esperienze  ciò  non  accadere?  non  vedete  voi  che  non  è  possibile
          ributtarmi, se prima non trovate una maniera di tirar a segno tanto esatta,
          che  mai  non  s’erri  d’un  capello?  perché,  mentre  che  i  tiri  riusciranno

          variabili  di  braccia,  come  de  facto  sono,  io  dirò  sempre  che  in
          ciascheduno di quelli svarii vi è contenuto quello di un dito, cagionato

          dal moto della Terra.
          SAGR. Perdonatemi, Sig. Salviati; voi sete troppo liberale; perché io direi

          a  i  Peripatetici,  che  quando  bene  ogni  tiro
                                                                                Con gran sottigliezza
          investisse il centro stesso del berzaglio, ciò non
                                                                                si mostra, che posto
          contrarierebbe  punto  al  moto  della  Terra:
                                                                                il moto della Terra,
          imperocché  i  bombardieri  si  sono  esercitati
                                                                                l’artiglieria non




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