Page 339 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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trasversale  CD  quel  di  meno  o  di  più  inclinazione  che  si  ricerca  per
          aggiustare  il  tiro  al  suo  bisogno.  Ma  errate  secondariamente,  mentre

          voleste riconoscer la facultà del tener dietro la palla al moto della Terra
          dall’impeto del fuoco, e ricadete nell’errore in che pareva esser incorso

          poco fa il Sig. Salviati; perché il tener dietro alla Terra è l’antichissimo e
          perpetuo  moto  participato  indelebilmente  ed  inseparabilmente  da  essa

          palla,  come  da  cosa  terrestre  e  che  per  sua  natura  lo  possiede  e  lo
          possederà in perpetuo.

                                       SALV.  Quietiamoci  pur,  Sig.  Simplicio,  perché  il
            Imberciatori come
                                       negozio  cammina  giustamente  così.  Ed  ora  da
            ammazzino gli
                                       questo discorso vengo a intender la ragione di un
            uccelli per aria.
                                       problema venatorio di questi imberciatori che con
          l’archibuso  ammazzano  gli  uccelli  per  aria:  e  perché  io  mi  era

          immaginato  che  per  còrre  l’uccello  fermassero  la  mira  lontana
          dall’uccello,  anticipando  per  certo  spazio,  e  più  o  meno  secondo  la
          velocità  del  volo  e  la  lontananza  dell’uccello,  acciò  che  sparando  ed

          andando  la  palla  a  dirittura  della  mira  venisse  ad  arrivar  nell’istesso
          tempo al medesirno punto, essa co ’l suo moto e l’uccello co ’l suo volo,

          e così si incontrassero; domandando ad uno di loro se la lor pratica fusse
          tale, mi rispose di no, ma che l’artifizio era assai più facile e sicuro, e

          che operano nello stesso modo per appunto che quando tirano all’uccello
          fermo,  cioè  che  aggiustano  la  mira  all’uccel  volante,  e  quello  co  ’l

          muover  l’archibuso  vanno  seguitando,  mantenendogli  sempre  la  mira
          addosso sin che sparano, e che così gli imberciano come gli altri fermi.
          Bisogna  dunque  che  quel  moto,  benché  lento,  che  l’archibuso  fa  nel

          volgersi, secondando con la mira il volo dell’uccello, si comunichi alla
          palla ancora e che in essa si congiunga con l’altro del fuoco, sì che la

          palla  abbia  dal  fuoco  il  moto  diritto  in  alto,  e  dalla  canna  il  declinar
          secondando il volo dell’uccello, giusto come pur                      Si scioglie l’instanza

          ora si è detto del tiro d’artiglieria; dove la palla
                                                                                presa da i tiri
          ha dal fuoco l’andare in alto verso il vertice, e                     d’artiglieria verso

          dal moto della Terra il piegar verso oriente e di
                                                                                mezo giorno e
          amendue farne un composto che segua il corso                          tramontana.
          della Terra e che a chi la guarda apparisca solo

          di andare a dritto in su, ritornando per la medesima linea di poi in giù. Il
          tener dunque la mira continuamente indirizzata verso lo scopo fa che il

          tiro va a ferir giusto: e per tener la mira a segno, se lo scopo sta fermo,
          anco la canna converrà che si tenga ferma; e se il berzaglio si muoverà,



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