Page 331 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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          SIMP.  Chi  non  ingagliardisse  l’arco  nel  tirar  secondo  il  corso,   e  poi
          l’indebolisse per tirar contro al corso.
          SALV.  Ecco  dunque  che  pur  ci  è  qualch’altro  rimedio.  Ma  quanto

          bisognerebbe ingagliardirlo di più, e quanto poi indebolirlo?
          SIMP.  Nell’esempio  nostro,  dove  aviamo  supposto  che  l’arco  tirasse
          trecento braccia, bisognerebbe, per il tiro verso il corso, ingagliardirlo sì

          che tirasse braccia quattrocento, e per l’altro indebolirlo tanto che non
          tirasse  più  di  dugento,  perché  così  l’uno  e  l’altro  tiro  riuscirebbe  di

          braccia trecento in relazione alla carrozza, la quale col suo corso di cento
          braccia, che ella sottrarrebbe al tiro delle quattrocento e l’aggiugnerebbe

          a quel delle dugento, verrebbe a ridurgli amendue alle trecento.
          SALV.  Ma  che  effetto  fa  nella  freccia  la  maggior  o  minor  gagliardia

          dell’arco?
          SIMP. L’arco gagliardo la caccia con maggior velocità, e ’l più debole
          con minore; e l’istessa freccia va tanto più lontano una volta che l’altra,

          con quanta maggior velocità ella esce della cocca l’una volta che l’altra.
          SALV.  Talché  per  far  che  la  freccia  tirata  tanto  per  l’uno  quanto  per

          l’altro verso s’allontani egualmente dalla carrozza corrente, bisogna che
          se nel primo tiro dell’esempio proposto ella si parte, v. g., con quattro

          gradi di velocità, nell’altro tiro ella si parta con due solamente. Ma se si
          adopra il medesimo arco, da esso ne riceve sempre tre gradi.

          SIMP. Così è; e per questo, tirando con l’arco medesimo, nel corso della
          carrozza i tiri non posson riuscire eguali.
          SALV. Mi ero scordato di domandar con che velocità si suppone, pur in

          questa esperienza particolare, che corra la carrozza.
          SIMP.  La  velocità  della  carrozza  bisogna  supporla  di  un  grado,  in

          comparazione di quella dell’arco, che è tre.
          SALV. Sì, sì, così torna il conto giusto. Ma ditemi: quando la carrozza
          corre, non si muovono ancora con la medesima velocità tutte le cose che

          son nella carrozza?
          SIMP. Senza dubbio.

          SALV. Adunque il bolzone ancora, e l’arco, e la corda su la quale è teso.
          SIMP. Così è.

          SALV. Adunque, nello scaricare il bolzone verso il corso della carrozza
          l’arco imprime i suoi tre gradi di velocità in un bolzone che ne ha già un

          grado, mercé della carrozza che verso quella parte con tanta velocità lo
          porta,  talché  nell’uscir  della  cocca  e’  si  trova  con  quattro  gradi  di





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