Page 326 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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movimenti  si  vadia  sempre  con  maggior  proporzione  allontanando
          successivamente  dalla  circonferenza  di  quel  cerchio  che  avrebbe

          disegnato  il  centro  della  gravità  della  pietra  quando  ella  fusse  restata
          sempre sopra la torre; e bisogna che questo allontanamento sul principio

          sia  piccolo,  anzi  minimo,  anzi  pur  minimissimo,  avvengaché  il  grave
          descendente,  partendosi  dalla  quiete,  cioè  dalla  privazion  del  moto  a

          basso, ed entrando nel moto retto in giù, è forza che passi per tutti i gradi
          di  tardità  che  sono  tra  la  quiete  e  qualsivoglia  velocità,  li  quali  gradi

          sono infiniti, sì come già a lungo si è discorso e concluso.
                                                       Stante  dunque  che  tale  sia  il  progresso
            La linea descritta

            dal cadente                                dell’accelerazione,  ed  essendo  oltre  di
                                                       ciò vero che il grave descendente va per
            naturale, supposto il
            moto della Terra                           terminare nel centro della Terra, bisogna
                                                       che la linea del suo moto composto sia
            circa ’l proprio
            centro, sarebbe                            tale,  che  ben  si  vadia  sempre  con
                                                       maggior proporzione allontanando dalla
            probabilmente circonferenza
                                                       cima della torre, o, per dir meglio, dalla
            di cerchio.
                                                       circonferenza del cerchio descritto dalla

          cima della torre per la conversion della Terra, ma che tali discostamenti
          sieno minori e minori in infinito, quanto meno e meno il mobile si trova

          essersi scostato dal primo termine dove posava. Oltre di ciò è necessario
          che questa tal linea del moto composto vadia a terminar nel centro della

          Terra. Or, fatti questi due presupposti, venni già descrivendo intorno al
          centro A col semidiametro AB il cerchio BI, rappresentantemi il globo
          terrestre;  e  prolungando  il  semidiametro  AB  in  C,  descrissi  l’altezza

          della torre BC, la quale, portata dalla Terra sopra la circonferenza BI,
          descrive con la sua sommità l’arco CD; divisa poi la linea CA in mezo in

          E, col centro E, intervallo EC, descrivo il mezo cerchio CIA, per il quale
          dico ora che assai probabilmente si può credere che una pietra, cadendo

          dalla sommità della torre C, venga movendosi del moto composto del
          comune  circolare  e  del  suo  proprio  retto.  Imperocché,  segnando  nella

          circonferenza CD alcune parti eguali (CF, FG, GH, HL, e da i punti F,
          G, H, L tirate verso il centro A linee rette, le parti di esse intercette fra le
          due circonferenze CD, BI ci rappresenteranno sempre la medesima torre

          CB, trasportata dal globo terrestre verso DI, nelle quali linee i punti dove
          esse vengono segate dall’arco del mezo cerchio CI sono i luoghi dove di

          tempo in tempo la pietra cadente si ritrova; li quali punti si vanno sempre
          con  maggior  proporzione  allontanando  dalla  cima  della  torre,  che  è



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