Page 324 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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unità, che non ci lasci campo aperto per gli episodii, per l’introduzion
de’ quali dovrà bastarci ogni piccolo attaccamento, e quasi che noi ci
fussimo radunati a contar favole, quella sia lecito dire a me, che mi farà
sovvenire il sentir la vostra.
SAGR. Questo a me piace grandemente: e già che noi siamo in questa
larghezza, siami lecito, prima che passare più innanzi, ricercar da voi,
Sig. Salviati, se mai vi è venuto pensato qual si possa credere che sia la
linea descritta dal mobile grave, naturalmente cadente dalla cima della
torre a basso; e se vi avete fatto sopra reflessione, ditemi in grazia il
vostro pensiero.
SALV. Io ci ho talvolta pensato: e non dubito punto che quando altri fusse
sicuro della natura del moto col quale il grave descende per condursi al
centro del globo terrestre, mescolandolo poi col movimento comune
circolare della conversion diurna, si troverrebbe precisamente qual sorte
di linea sia quella che dal centro della gravità del mobile vien descritta
nella composizion di tali due movimenti.
SAGR. Del semplice movimento verso il centro, dependente dalla gravità,
credo che si possa assolutamente senza errore credere che sia per linea
retta, quale appunto sarebbe quando la Terra fusse immobile.
SALV. Quanto a questa parte, non solamente possiamo crederla, ma
l’esperienza ce ne rende certi.
SAGR. Ma come ce ne assicura l’esperienza, se noi non veggiamo mai
altro moto che il composto delli due, circolare ed in giù?
SALV. Anzi pur, Sig. Sagredo, non veggiamo noi altro che il semplice in
giù, avvenga che l’altro circolare, comune alla Terra alla torre ed a noi,
resta impercettibile e come nullo, e solo ci resta notabile quello della
pietra, non participato da noi; e di questo il senso dimostra che sia per
linea retta, venendo sempre parallelo alla stessa torre, che sopra la
superficie terrestre è fabbricata rettamente ed a perpendicolo.
SAGR. Avete ragione, e ben troppo dappoco mi son dimostrato, mentre
non m’è sovvenuto una cosa sì facile. Ma già che questo è notissimo, che
altro dite voi di desiderare per intender la natura di questo movimento a
basso?
SALV. Non basta intender che sia retto, ma bisogna sapere se sia
uniforme o pure difforme, cioè se mantenga sempre un’istessa velocità o
pur si vadia ritardando o accelerando.
SAGR. Già è chiaro che si va accelerando continuamente.
SALV. Né questo basta, ma converrebbe sapere secondo qual proporzione
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