Page 319 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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curiosi intorno a i semplicemente la palla da uno che in qualsivoglia
            moti de’ proietti.         modo  corra  velocemente,  arrivata  che  ella  sia  in

                                       terra, non solo segua il corso di colui, ma di assai lo
          anticipi; il qual problema è connesso con questo, che il mobile lanciato

          dal proiciente sopra il piano dell’orizonte, può acquistar nuova velocità,
          maggiore assai della conferitagli da esso proiciente. Il quale effetto ho io

          più  volte  con  ammirazione  osservato  nello  stare  a  veder  costoro  che
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          giuocano a tirar con le ruzzole,  le quali si veggono, uscite che son della
          mano, andar per aria con certa velocità, la qual poi se gli accresce assai
          nell’arrivare in terra; e se ruzzolando urtano in qualche intoppo che le

          faccia  sbalzare  in  alto,  si  veggono  per  aria  andar  assai  lentamente,  e
          ricadute in terra pur tornano a muoversi con velocità maggiore: ma quel

          che è ancora più stravagante, ho io ancora osservato che non solamente
          vanno  sempre  più  veloci  per  terra  che  per  aria,  ma  di  due  spazi  fatti
          amendue per terra, tal volta un moto nel secondo spazio è più veloce che

          nel primo. Or che direbbe qui il Sig. Simplicio?
          SIMP.  Direi,  la  prima  cosa,  di  non  aver  fatta  cotale  osservazione;

          secondariamente, direi di non la credere; direi poi, nel terzo luogo, che,
          quando voi me ne accertaste e che demostrativamente me l’insegnaste,

          voi fuste un gran demonio.
          SAGR.  Di  quelli  però  di  Socrate,  non  di  quei  dell’Inferno.  Ma  voi  pur

          tornate su questo insegnare: io vi dico che quando uno non sa la verità da
          per sè, è impossibile che altri gliene faccia sapere; posso bene insegnarvi
          delle cose che non son né vere né false, ma le vere, cioè le necessarie,

          cioè quelle che è impossibile ad esser altrimenti, ogni mediocre discorso
          o le sa da sè o è impossibile che ei le sappia mai: e così so che crede

          anco il Sig. Salviati. E però vi dico che de i presenti problemi le ragioni
          son sapute da voi, ma forse non avvertite.
          SIMP. Lasciamo per ora questa disputa, e concedetemi ch’io dica che non

          intendo  né  so  queste  cose  che  si  trattano,  e  vedete  pur  di  farmi  restar
          capace de’ problemi.

          SAGR. Questo primo depende da un altro; il quale è, onde avvenga che,
          tirando la ruzzola con lo spago, assai più lontano ed in conseguenza con

          maggior forza va, che tirata con la semplice mano.
          SIMP. Aristotile ancora fa non so che problemi intorno a questi proietti.

          SALV. Sì, e molto ingegnosi, ed in particolare quello onde avvenga che le
          ruzzole tonde vanno meglio che le quadre.                 43





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