Page 32 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
P. 32
crescente che, a partire dal 1615 circa, cominciarono a professare certi
gesuiti nei confronti di Galileo, per le figuracce che di solito ricavavano
dalle loro polemiche con lui, anche se indipendentemente dalla maggiore
o minore bontà delle sue teorie, non sembrerà strano che l’atteggiamento
della Compagnia di Gesù risultasse funesto per Galileo. Tuttavia, lo
scenario tridentino che ho tentato fin qui di descrivere condizionò non
solo il copernicanesimo di Galileo, bensì lo stesso copernicanesimo nel
suo insieme fin dai suoi inizi, e dobbiamo riferirci sia all’uno che
all’altro.
Il copernicanesimo tra la gerarchia delle scienze e la teologia delle
chiese
Sorprende che, essendo così pochi gli astronomi copernicani fino al 1630
circa, vi siano stati tanti copernicanesimi. Giordano Bruno, prendendo le
mosse dal suo naturalismo magico, patrocinò un copernicanesimo
metafisico e religioso – diverso, d’altra parte, da quello associato al
simbolismo puritano di Thomas Digges. Bruno inscrive audacemente
l’eliocentrismo copernicano in un universo infinito, e tuttavia critica quel
giocare con la geometria che, a suo parere, rappresenta il principale
57
limite di Copernico. È proprio tale pitagorismo che affascinerà
Keplero, che si sgomenta di fronte alla possibilità della molteplicità dei
58
mondi e all’infinità dell’universo bruniano. Quello di Keplero è un
misticismo matematico, compatibile con l’ansia di precisione, i cui
tortuosi sentieri lo avrebbero portato a una nuova fisica celeste e alla
prima soddisfacente soluzione del movimento planetario e delle sue
leggi. Galileo si sente assai distante da tali oscuri tentativi. Il suo
matematicismo non lo riconduce alle vette mistiche, ma anzi lo porta alla
struttura del nostro mondo, che nella sua costruzione di una nuova fisica
indaga sperimentalmente. Il Copernico originario non era stato
ugualmente ambizioso, ma d’altra parte non aveva certo dato prova di
scarso coraggio quando, per la sua fedeltà ai dogmi platonici della
circolarità e uniformità dei movimenti planetari, aveva adottato un
59
sistema che affermava il triplice moto della Terra. I problemi che ne
discendevano erano di grande importanza. Una Terra mobile scardinava
tutta la fisica dominante. Secondo la cosmologia e la fisica aristoteliche
che, nonostante le modificazioni medievali continuavano a essere il
32