Page 284 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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nessun altro pianeta o stelle, tutte avranno i lor orti, occasi ed in somma
tutte l’altre apparenze.
SIMP. L’importanza è il poterla muovere senza mille inconvenienti.
SALV. Tutti gli inconvenienti si torranno via secondo che voi gli andrete
proponendo: e le cose dette sin qui sono solamente i primi e più generali
motivi per i quali par che si renda non del tutto improbabile che la diurna
conversione sia più tosto della Terra che di tutto ’l resto dell’universo; li
quali io non vi porto come leggi infrangibili, ma come motivi che
abbiano qualche apparenza. E perché Una sola esperienza
benissimo intendo che una sola esperienza o
o ferma
concludente dimostrazione che si avesse in dimostrazione abbatte
contrario, basta a battere in terra questi ed altri
tutte le ragioni
centomila argomenti probabili, però non
bisogna fermarsi qui, ma procedere avanti e probabili.
sentire quel che risponde il Sig. Simplicio, e quali migliori probabilità o
più ferme ragioni egli adduce in contrario.
SIMP. Io dirò prima alcuna cosa in generale sopra tutte queste
considerazioni insieme, poi verrò a qualche particolare. Parmi che
universalmente voi vi fondiate su la maggior semplicità e facilità di
produrre i medesimi effetti, mentre stimate che quanto al causargli tanto
sia il muover la Terra sola quanto tutto ’l resto del mondo, trattone la
Terra, ma quanto all’operazione voi reputate molto più facile quella che
questa. Al che io vi rispondo che a me ancora
D’una virtù
par l’istesso, mentre io riguardo alla forza
infinita par che si debba
esercitarne più mia, non pur finita, ma debolissima; ma
rispetto alla virtù del Motore, che è infinita,
tosto una gran parte
non è meno agevole il muover l’universo, che
che poca.
la Terra e che una paglia. E se la virtù è
infinita, perché non se ne deve egli esercitare più tosto una gran parte
che una minima? Per tanto parmi che il discorso in generale non sia
efficace.
SALV. Se io avessi mai detto che l’universo non si muove per
mancamento di virtù nel Motore, io avrei errato, e la vostra correzzione
sarebbe oportuna; e vi concedo che a una potenza infinita tanto è facile il
muover centomila, quanto uno. Ma quello che ho detto io non ha
riguardo al Motore, ma solamente a i mobili, ed in essi non solo alla loro
resistenza, la quale non è dubbio esser minore nella Terra che
nell’universo, ma a i molti altri particolari pur ora considerati. Al dir poi
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