Page 280 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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Terza confermazione dimostrazione necessaria, ma solo una maggior
per il medesimo. probabilità. Si rinterza l’inverisimile col
disordinare sproporzionatissimamente l’ordine
che noi veggiamo sicuramente esser tra quei corpi celesti la circolazion
de’ quali non è dubbia, ma certissima. E l’ordine è, che secondo che un
orbe è maggiore, finisce il suo rivolgimento in
Gli orbi maggiori
tempo più lungo, ed i minori in più breve: e così
in maggior tempo
Saturno, descrivendo un cerchio maggior di tutti gli
fanno le loro
altri pianeti, lo complisce in trent’anni; Giove si
conversioni.
rivolge nel suo minore in anni dodici, Marte in dua;
la Luna passa il suo, tanto più piccolo, in un sol mese; e non men
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sensibilmente vediamo, delle stelle Medicee la più vicina a Giove far il
suo rivolgimento in brevissimo tempo, cioè in ore quarantadua in circa,
la seguente in tre giorni e mezo, la terza in giorni sette, e la più remota in
sedici: e questo tenore assai concorde non punto verrà alterato mentre si
faccia che il movimento delle ventiquattr’ore sia del globo terrestre in sé
stesso; che quando si voglia ritener la Terra immobile, è necessario,
dopo l’esser passati dal periodo brevissimo della Luna a gli altri
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conseguentemente maggiori, fino a quel di Marte in due anni, e di lì a
quel della maggiore sfera di Giove in anni dodici, e da questa all’altra
maggiore di Saturno, il cui periodo è di
Tempi delle
conversioni de’ pianeti trent’anni, è necessario, dico, trapassare ad
un’altra sfera incomparabilmente maggiore, e
Medicei.
farla finire un’intera revoluzione in
vintiquattr’ore. E questo poi è il minimo disordinamento che si possa
introdurre; perché se altri volesse dalla sfera di Saturno passare alla
stellata, e faccia tanto più grande di quella di Saturno quanto a
proporzione converrebbe rispetto al suo movimento tardissimo di molte
migliaia d’anni, bisognerebbe con molto più sproporzionato salto
trapassar da questa ad un’altra maggiore, e farla convertibile in
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ventiquattr’ore. Ma dandosi la mobilità alla Terra, l’ordine de’ periodi
vien benissimo osservato, e dalla sfera pigrissima di Saturno si trapassa
alle stelle fisse, del tutto immobili, e viensi a sfuggire una quarta
difficoltà, la qual bisogna necessariamente ammettere quando la sfera
stellata si faccia mobile: e questa è la disparità immensa tra i moti di esse
stelle, delle quali altre verranno a muoversi velocissimamente in cerchi
vastissimi, altre lentissimamente in cerchi
Moto delle 24 ore
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