Page 278 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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con altri che manchino di quel moto, tra i quali si muta abitudine; ed
avendo noi diviso l’universo in due parti, una delle quali è
necessariamente mobile, e l’altra immobile; per tutto quello che possa
depender da cotal movimento, tanto è far muover la Terra sola quanto
tutto ’l resto del mondo, poiché l’operazione di tal moto non è in altro
che nella relazione che cade tra i corpi celesti e la Terra, la qual sola
relazione è quella che si muta. Ora, se per conseguire il medesimo effetto
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ad unguem tanto fa se la sola Terra si muova,
La natura non opera
con molte cose cessando tutto il resto dell’universo, che se,
restando ferma la Terra sola, tutto l’universo si
quello che può
muova di un istesso moto, chi vorrà credere che
operar con poche.
la natura (che pur, per comun consenso, non
opera con l’intervento di molte cose quel che si può fare col mezo di
poche) abbia eletto di far muovere un numero immenso di corpi
vastissimi, e con una velocità inestimabile, per conseguir quello che col
movimento mediocre di un solo intorno al suo proprio centro poteva
ottenersi?
SIMP. Io non bene intendo come questo grandissimo moto sia come nullo
per il Sole, per la Luna, per gli altri pianeti e per l’innumerabile schiera
delle stelle fisse. E come direte voi esser nulla il passare il Sole da un
meridiano all’altro, alzarsi sopra questo orizonte, abbassarsi sotto quello,
arrecare ora il giorno ora la notte, simili variazioni far la Luna e gli altri
pianeti e le stelle fisse ancora?
SALV. Tutte coteste variazioni raccontate da voi non son nulla, se non in
relazion alla Terra. E che ciò sia vero, rimovete con l’immaginazione la
Terra: non resta più al mondo né nascere né tramontar di Sole o di Luna,
né orizonti né meridiani, né giorni né notti, né
Dal movimento
diurno nissuna in somma per tal movimento nasce mai
mutazione alcuna tra la Luna e ’l Sole o altre
mutazione nasce
qualsivoglino stelle, sian fisse o erranti; ma
tra tutti i corpi celesti,
tutte le mutazioni hanno relazione alla Terra; le
ma tutte si riferiscono
quali tutte in somma non importano poi altro
alla Terra.
che ’l mostrare il Sole ora alla Cina, poi alla
Persia, dopo all’Egitto, alla Grecia, alla Francia, alla Spagna,
all’America etc., e far l’istesso della Luna e del resto de i corpi celesti, la
qual fattura segue puntualmente nel modo medesimo se, senza imbrigar
sì gran parte dell’universo, si faccia rigirare in sé stesso il globo terrestre.
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