Page 274 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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deponete il nome di filosofi, e chiamatevi o
Non conviene che 10
chi non filosofa istorici o dottori di memoria; ché non conviene
che quelli che non filosofano mai, si usurpino
mai, si usurpi il
titolo di filosofo. l’onorato titolo di filosofo. Ma è ben ritornare a riva,
per non entrare in un pelago infinito, del quale in
tutt’oggi non si uscirebbe. Però, Sig. Simplicio, venite pure con le
ragioni e con le dimostrazioni, vostre o di Aristotile, e non con testi e
nude autorità, perché i discorsi nostri hanno a essere intorno al mondo
sensibile, e non sopra un mondo di carta. E perché nel discorso di ieri si
cavò dalle tenebre e si espose al cielo aperto la Terra, mostrando che ’l
volerla connumerare tra quelli che noi chiamiamo corpi celesti non era
proposizione talmente convinta e prostrata che non gli restasse qualche
spirito vitale, séguita che noi andiamo esaminando quello che abbia di
probabile il tenerla fissa e del tutto immobile, intendendo quanto al suo
intero globo, e quanto possa avere di verisimilitudine il farla mobile di
alcun movimento, e di quale: e perché in tal quistione io sono ambiguo,
ed il Sig. Simplicio risoluto, insieme con Aristotile, per la parte
dell’immobilità, egli di passo in passo andrà portando i motivi per la loro
opinione, ed io le risposte e gli argomenti per la parte contraria, ed il Sig.
Sagredo dirà i moti dell’animo suo ed in qual parte e’ si sentirà tirare.
SAGR. Io son molto contento, con questo però che a me ancora resti
libertà di produrre quel che mi dettasse talora il discorso semplice
naturale.
SALV. Anzi di cotesto io in particolare ve ne supplico; perché delle
considerazioni più facili e, per così dire, materiali, credo che poche ne
sieno state lasciate indietro da gli scrittori, talché solamente qualcuna
delle più sottili e recondite può desiderarsi e mancare; e per investigar
queste, qual altra sottigliezza può esser più atta di quella dell’ingegno del
Sig. Sagredo, acutissimo e perspicacissimo?
SAGR. Io son tutto quel che piace al Sig. Salviati, ma di grazia non
mettiam mano in un’altra sorte di diversioni di cerimonie, perché ora son
filosofo, e sono in scuola e non al Broio. 11
SALV. Sia dunque il principio della nostra
I moti della Terra
contemplazione il considerare che qualunque moto sono impercettibili
venga attribuito alla Terra, è necessario che a noi,
a gli abitatori di
come abitatori di quella ed in conseguenza quella.
partecipi del medesimo, ei resti del tutto
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