Page 276 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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che egli abbia manifestamente errato nell’assegnare alla Terra un moto
del quale non apparisca in cielo la sua general corrispondenza, o vero
che, se la rispondenza vi è, altrettanto sia stato manchevole Tolomeo a
non reprovar questo, sì come reprovò l’altro. 13
SALV. Molto ragionevolmente avete dubitato; e quando verremo a
trattare dell’altro movimento, vedrete di quanto intervallo abbia il
Copernico superato di accortezza e perspicacità d’ingegno Tolomeo,
mentre egli ha veduto quello che esso non vedde, dico la mirabil
corrispondenza con la quale tal movimento si reflette in tutto il resto de i
corpi celesti. Ma per ora sospendiamo questa parte e torniamo alla prima
considerazione; intorno alla quale andrò proponendo, cominciandomi
dalle cose più generali, quelle ragioni che par che favoriscano la mobilità
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della Terra, per sentir poi dal Sig. Simplicio le repugnanti. E prima, se
noi considereremo solamente la mole Moto diurno
immensa della sfera stellata, in
perché più probabilmente
comparazione della piccolezza del globo deva esser
terrestre, contenuto da quella per tanti
della Terra sola,
milioni di volte, e più penseremo alla che del resto
velocità del moto che deve in un giorno e in
dell’universo.
una notte fare una intera conversione, io
non mi posso persuadere che trovar si potesse alcuno che avesse per cosa
più ragionevole e credibile che la sfera celeste fusse quella che desse la
volta, ed il globo terrestre restasse fermo.
SAGR. Se per tutta l’università degli effetti che possono aver in natura
dependenza da movimenti tali, seguissero indifferentemente tutte le
medesime conseguenze a capello tanto dall’una posizione quanto
dall’altra, io, quanto alla mia prima e generale apprensione, stimerei che
colui che reputasse più ragionevole il far muover tutto l’universo, per
ritener ferma la Terra, fusse più irragionevole di quello che, sendo salito
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in cima della vostra Cupola non per altro che per dare una vista alla
città ed al suo contado, domandasse che se gli facesse girare intorno tutto
il paese, acciò non avesse egli ad aver la fatica di volger la testa: e ben
vorrebbero esser molte e grandi le comodità che si traesser da quella
posizione e non da questa, che pareggiassero nel mio concetto e
superasser questo assurdo, sì che mi rendesser più credibile quella che
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questa. Ma forse Aristotile, Tolomeo e il Sig. Simplicio ci devono
trovare i lor vantaggi, li quali sarà bene che sien proposti a noi ancora, se
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