Page 281 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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attribuito alla sfera piccolissimi, secondo che queste e quelle si
altissima disordina troveranno più o meno vicine a i poli; che pure ha
il periodo delle dell’inconveniente, sì perché noi veggiamo quelle,
inferiori. del moto delle quali non si dubita, muoversi tutte
in cerchi massimi, sì ancora perché pare con non
buona determinazione fatto il constituir corpi, che s’abbiano a muover
circolarmente, in distanze immense dal centro, e fargli poi muovere in
cerchi piccolissimi. E non pure le grandezze de i cerchi ed in
conseguenza le velocità de i moti di queste stelle saranno diversissimi da
i cerchi e moti di quell’altre, ma le medesime
Quarta confermazione.
stelle andranno variando suoi cerchi e sue
velocità (e sarà il quinto inconveniente), avvengaché quelle che due
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mil’anni fa erano nell’equinoziale, ed in conseguenza descrivevano col
moto cerchi massimi, trovandosene a i tempi Difformità grande
nostri lontane per molti gradi, bisogna che
tra i movimenti delle
siano fatte più tarde di moto e ridottesi a stelle fisse particolari,
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muoversi in minori cerchi; e non è lontano
mentre la loro
dal poter accader che venga tempo nel quale sfera sia mobile.
alcuna di loro, che per l’addietro si sia mossa
sempre, si riduca, congiugnendosi col polo, a star ferma, e poi ancora,
dopo la quiete di qualche tempo, torni a muoversi: dove che l’altre stelle,
che si muovono sicuramente, tutte descrivono, come si è detto, il cerchio
massimo dell’orbe loro, ed in quello immutabilmente si mantengono.
Accresce l’inverisimile (e sia il sesto inconveniente), a chi più
saldamente discorre, l’essere inescogitabile qual deva esser la solidità di
quella vastissima sfera, nella cui profondità Moti delle stelle
sieno così tenacemente saldate tante stelle,
fisse si accelerano e
che senza punto variar sito tra loro, ritardano in
concordemente vengono con sì gran disparità
diversi tempi, quando la
di moti portate in volta: o se pure il cielo è sfera stellata sia
fluido, come assai
Settima confermazione. mobile.
più
ragionevolmente convien credere, sì che ogni stella per sé stessa per
quello vadia vagando, qual legge regolerà i moti loro ed a che fine, per
far che, rimirati dalla Terra, appariscano come fatti da una sola sfera? A
me pare che per conseguir ciò, sia tanto più agevole ed accomodata
maniera il costituirle immobili che ’l farle vaganti, quanto più facilmente
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