Page 282 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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si  tengono  a  segno  molte  pietre  murate  in  una
            Sesta confermazione.
                                           piazza, che le schiere de’ fanciulli che sopra vi

          corrono.  E  finalmente,  per  la  settima  instanza,  se  noi  attribuiamo  la
          conversion diurna al cielo altissimo, bisogna farla di tanta forza e virtù,

          che  seco  porti  l’innumerabil  moltitudine  delle  stelle  fisse,  corpi  tutti
          vastissimi e maggiori assai della Terra, e di più tutte le sfere de i pianeti,

          ancorché e questi e quelle per lor natura si muovano in contrario; ed oltre
          a questo è forza concedere che anco l’elemento del fuoco e la maggior

                                            parte  dell’aria  siano  parimente  rapiti,  e  che  il
            Terra, pensile e
                                            solo piccol globo della Terra resti contumace e
            librata in un mezo

            fluido, non par                 renitente a tanta virtù: cosa che a me pare che
                                            abbia  molto  del  difficile,  né  saprei  intender
            che possa resistere al
            rapimento del                   come  la  Terra,  corpo  pensile  e  librato  sopra  ’l
                                            suo centro, indifferente al moto ed alla quiete,                23
            moto diurno.
                                            posto e circondato da un ambiente liquido, non

          dovesse cedere ella ancora ed esser portata in volta. Ma tali intoppi non
          troviamo  noi  nel  far  muover  la  Terra,  corpo  minimo  ed  insensibile  in

          comparazione dell’universo, e perciò inabile al fargli violenza alcuna.
          SAGR. Io mi sento raggirar per la fantasia alcuni concetti, così in confuso

          destatimi  da  i  discorsi  fatti;  che  s’io  voglio  potermi  con  attenzione
          applicar alle cose da dirsi, è forza ch’io vegga se mi succedesse meglio

          ordinargli e trarne quel costrutto che vi è, se però ve ne sarà alcuno: e
          per  avventura  il  procedere  per  interrogazioni  mi  aiuterà  a  più
          agevolmente  spiegarmi.  Però  domando  al  Sig.  Simplicio,  prima,  se  e’

          crede  che  al  medesimo  corpo  semplice  mobile  possano  naturalmente
          competere diversi movimenti, o pure che un solo convenga, che sia il

          suo proprio e naturale.
          SIMP. D’un mobile semplice un solo, e non più,                         D’un mobile
          può  essere  il  moto  che  gli  convenga
                                                                                 semplice un solo è il
          naturalmente, e gli altri tutti per accidente e per
                                                                                 moto naturale, e
          participazione;  in  quel  modo  che  a  colui  che
                                                                                 gli altri per
          passeggia per la nave, suo moto proprio è quello
                                                                                 participazione.
          del passeggio, e per participazione quello che lo

          conduce in porto, dove egli mai col passeggio non sarebbe arrivato, se la
          nave col moto suo non ve l’avesse condotto.

          SAGR. Ditemi, secondariamente: quel movimento che per participazione
          vien comunicato a qualche mobile, mentre egli per sé stesso si muove di





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