Page 273 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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farlo licenziare, riscrisse all’amico che non però restasse di procurarne la
spedizione, perché, quando non se gli intraversasse altro ostacolo, non
aveva difficultà niuna circa il mutare la dottrina d’Aristotile, e con altre
esposizioni e con altri testi sostener l’opinion contraria, pur conforme
alla mente d’Aristotile.
SAGR. O questo dottor sì, che mi può comandare, che
Pusillanimità di
non si vuol lasciar infinocchiar da Aristotile, ma vuol
alcuni seguaci
esso menar lui per il naso e farlo dire a suo modo!
d’Aristotile.
Vedete quanto importa il saper pigliar il tempo
opportuno! Ei non si deve ridurre a negoziar con Ercole mentre è
imbizarrito e su le furie, ma quando sta favoleggiando tra le Meonie
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ancelle. Ah viltà inaudita d’ingegni servili! farsi spontaneamente
mancipio, accettar per inviolabili decreti, obligarsi a chiamarsi persuaso
e convinto da argomenti che sono tanto efficaci e chiaramente
concludenti, che gli stessi non sanno risolversi s’e’ sien pure scritti in
quel proposito e se e’ servano per provar quella tal conclusione! Ma
dichiamo la pazzia maggiore: che tra lor medesimi sono ancor dubbi, se
l’istesso autore abbia tenuto la parte affermativa o la negativa. È egli
questo un far loro oracolo una statua di legno, ed a quella correr per i
responsi, quella temere, quella riverire, quella adorare?
SIMP. Ma quando si lasci Aristotile, chi ne ha da essere scorta nella
filosofia? nominate voi qualche autore.
SALV. Ci è bisogno di scorta ne i paesi
Il troppo aderire a
incogniti e selvaggi, ma ne i luoghi aperti e Aristotile è biasimevole.
piani i ciechi solamente hanno bisogno di
guida; e chi è tale, è ben che si resti in casa, ma chi ha gli occhi nella
fronte e nella mente, di quelli si ha da servire per iscorta. Né perciò dico
io che non si deva ascoltare Aristotile, anzi laudo il vederlo e
diligentemente studiarlo, e solo biasimo il darsegli in preda in maniera
che alla cieca si sottoscriva a ogni suo detto e, senza cercarne altra
ragione, si debba avere per decreto inviolabile; il che è un abuso che si
tira dietro un altro disordine estremo, ed è che altri non si applica più a
cercar d’intender la forza delle sue dimostrazioni. E qual cosa è più
vergognosa che ’l sentir nelle publiche dispute, mentre si tratta di
conclusioni dimostrabili, uscir un di traverso con un testo, e bene spesso
scritto in ogni altro proposito, e con esso serrar la bocca all’avversario?
Ma quando pure voi vogliate continuare in questo modo di studiare,
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