Page 268 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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come  non  son  né  anco  per  concludere  verun’altra  delle  proposizioni
          controverse;  ma  solo  ho  auta  intenzione  di  produrre,  tanto  per  l’una

          quanto per l’altra parte, quelle ragioni e risposte, instanze e soluzioni,
          che ad altri sin qui sono sovvenute, con qualche altra ancora che a me,

          nel lungamente pensarvi, è cascata in mente, lasciando poi la decisione
          all’altrui giudizio.     1

          SAGR.  Io  mi  era  lasciato  trasportare  dal  mio  proprio  sentimento,  e
          credendo  che  in  altri  dovesse  esser  quel  che  io  sentiva  in  me,  feci

          universale quella conclusione che doveva far particolare; e veramente ho
          errato,  e  massime  non  sapendo  il  concetto  del  Sig.  Simplicio  qui

          presente.
          SIMP.  Io  vi  confesso  che  tutta  questa  notte  sono  andato  ruminando  le

          cose  di  ieri,  e  veramente  trovo  di  molte  belle  nuove  e  gagliarde
          considerazioni; con tutto ciò mi sento stringer assai più dall’autorità di
          tanti  grandi  scrittori,  ed  in  particolare…  Voi  scotete  la  testa,  Sig.

          Sagredo, e sogghignate, come se io dicessi qualche grande esorbitanza.
          SAGR. Io sogghigno solamente, ma crediatemi ch’io scoppio nel voler far

          forza di ritener le risa maggiori, perché mi avete fatto sovvenire di un
          bellissimo  caso,  al  quale  io  mi  trovai  presente  non  sono  molti  anni,

          insieme  con  alcuni  altri  nobili  amici  miei,  i  quali  vi  potrei  ancora
          nominare.

          SALV. Sarà ben che voi ce lo raccontiate, acciò forse il Sig. Simplicio
          non continuasse di creder d’avervi esso mosse le risa.
          SAGR. Son contento. Mi trovai un giorno in casa                         Risposta ridicola di

          un medico molto stimato in Venezia, dove alcuni
                                                                                  un filosofo nel
          per loro studio, ed altri per curiosità, convenivano                    determinar dove sia

          tal  volta  a  veder  qualche  taglio  di  notomia  per
                                                                                  l’origine de i nervi.
          mano  di  uno  veramente  non  men  dotto  che
          diligente  e  pratico  notomista.  Ed  accadde  quel  giorno,  che  si  andava

          ricercando  l’origine  e  nascimento  de  i  nervi,  sopra  di  che  è  famosa
          controversia  tra  i  medici  Galenisti  ed  i  Peripatetici;  e  mostrando  il

          notomista  come,  partendosi  dal  cervello  e  passando  per  la  nuca,  il
          grandissimo ceppo de i nervi si andava poi distendendo per la spinale e

          diramandosi per tutto il corpo, e che solo un filo sottilissimo come il refe
          arrivava  al  cuore,  voltosi  ad  un  gentil  uomo  ch’egli  conosceva  per

          filosofo  peripatetico,  e  per  la  presenza  del  quale  egli  aveva  con
          estraordinaria  diligenza  scoperto  e  mostrato  il  tutto,  gli  domandò  s’ei





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