Page 267 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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GIORNATA SECONDA
SALV. Le diversioni di ieri, che ci torsero dal dritto filo de’ nostri
principali discorsi, furon tante e tali, ch’io non so se potrò senza l’aiuto
vostro rimettermi su la traccia, per poter procedere avanti.
SAGR. Io non mi meraviglio che voi, che avete ripiena e ingombrata la
fantasia tanto delle cose dette quanto di quelle che restan da dirsi, vi
troviate in qualche confusione; ma io, che per esser semplice ascoltatore
altro non ritengo che le cose udite, potrò per avventura, col ricordarle
sommariamente, rimettere il ragionamento su ’l suo filo. Per quello
dunque che mi è restato in mente, fu la somma de i discorsi di ieri
l’andar esaminando da i fondamenti loro, qual delle due opinioni sia più
probabile e ragionevole: quella che tiene, la sustanza de i corpi celesti
esser ingenerabile, incorruttibile, inalterabile, impassibile, ed in somma
esente da ogni mutazione, fuor che dalla locale, e però essere una quinta
essenza diversissima da questa de i nostri corpi elementari, generabili,
corruttibili, alterabili etc.; o pur l’altra che, levando tal difformità di parti
dal mondo, reputa la Terra goder delle medesime perfezioni che gli altri
corpi integranti dell’universo, ed esser in somma un globo mobile e
vagante non men che la Luna, Giove, Venere o altro pianeta. Fecersi in
ultimo molti paralleli particolari tra essa Terra e la Luna, e più con la
Luna che con altro pianeta forse per aver noi di quella maggiore e più
sensata notizia, mediante la sua minor lontananza. Ed avendo finalmente
concluso, questa seconda opinione aver più del verisimile dell’altra,
parmi che ’l progresso ne tirasse a cominciare a esaminare se la Terra si
deva stimare immobile, come da i più è stato sin qui creduto, o pur
mobile, come alcuni antichi filosofi credettero ed altri da non molto
tempo in qua stimano, e se mobile, qual possa essere il suo movimento.
SALV. Già comprendo e riconosco il segno del nostro cammino; ma
innanzi che si cominci a procedere più oltre, devo dirvi non so che sopra
queste ultime parole che avete detto, dell’essersi concluso la opinione
che tien la Terra dotata delle medesime condizioni de i corpi celesti esser
più verisimile della contraria: imperocché questo non ho io concluso, sì
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