Page 25 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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contraria alla fede ortodossa».   35


          Testo, quest’ultimo, che verrà ripreso letteralmente nella prima versione
          ufficiale  della  Ratio  studiorum,  cioè  l’edizione  del  1599.  Era  stata

          pubblicata sotto la supervisione di Claudio Acquaviva il quale, in seguito
          alla  sua  nomina  a  Generale  della  Società  nel  1581,  aveva  stabilito  le

          direttrici tomistiche in teologia e aristoteliche in filosofia che avrebbero
          trovato consacrazione nella Ratio studiorum. Fu proprio Acquaviva che,

          all’inizio del secolo, decise di irrigidire a un punto mai prima toccato la
          censura  interna  e  il  controllo  dell’insegnamento  dei  professori  del  suo

          ordine.  I  membri  della  Compagnia  non  dovevano  limitarsi  a  evitare  il
          pericolo delle nuove opinioni, ma dovevano anche presentare un fronte
          unico,  essere  attivi  e  tenaci  nella  difesa  militante  delle  opinioni

          tradizionali e ortodosse, la menzionata uniformitas et soliditas doctrinae.
          Il che voleva dire: san Tommaso in teologia e Aristotele in filosofia.

          Oggi  conosciamo  dettagliatamente  l’efficace  e  complesso  sistema  di
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          censura interna instaurato dalla Compagnia di Gesù,  che in un primo
          momento  si  organizzò  mediante  controlli  locali  e  si  limitò  ai  libri.
          Successivamente  però,  data  la  crescente  importanza  della  dimensione

          docente  dell’Ordine,  la  censura  librorum  si  ampliò  in  una  censura
          opinionum e, nell’ultimo decennio del XVI secolo, ebbe il suo centro nel

          Collegio Romano. Nel 1601 Acquaviva prescrisse l’organizzazione e il
          funzionamento del nuovo organismo, a comporre il quale sarebbero stati

          cinque Censori Generali, di solito scelti tra i membri più conservatori, il
          cui  ruolo  avrebbe  avuto  carattere  consultivo,  lasciando  la  decisione
          finale  al  Generale  dell’Ordine.  Da  allora,  l’organismo  censorio  andò

          subendo  successivi  perfezionamenti  e  un  progressivo  irrigidimento,
          soprattutto a partire dalla condanna del copernicanesimo nel 1616 e di

          Galileo nel 1633, sino alla normativa definitiva del 1651.                     37
          Due  momenti  importanti  della  suddetta  evoluzione  sono  costituiti  da

          lettere di Acquaviva ai membri del suo ordine, la prima del 1607 e la
          seconda  del  1613.  In  quest’ultima,  che  chiarisce  il  riferimento  di

          Grienberger, che abbiamo incontrato prima, all’«ordine del Generale», si
          leggeva:


                   «A chiunque insegni idee contrarie a san Tommaso o introduca cose nuove in
                   filosofia  di  propria  iniziativa  o  prendendo  le  mosse  da  oscuri  autori,  sarà
                   ordinato di dissociarsi da esse immediatamente…, poiché noi abbiamo scuole,
                   come  piace  a  Dio,  nelle  quali  tutto  ciò  che  accade  al  di  fuori  del  voto  di



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