Page 214 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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lavorano i diamanti a molte facce, acciò il lor dilettevol fulgore si scorga
          da  molti  luoghi:  ma  quando  la  piastra  fusse
                                                                                Diamanti si lavorano
          molto  grande,  non  però  da  lontano,  ancorché
                                                                                a molte facce,
          ella  fusse  tutta  piana,  si  vedrebbe  tutta
                                                                                e perché.
          risplendente. E per meglio dichiararmi, intendasi
          una piastra dorata piana e grandissima esposta al Sole: mostrerassi a un

          occhio  lontano  l’immagine  del  Sole  occupare  una  parte  di  tal  piastra
          solamente,  cioè  quella  donde  viene  la  reflessione  de  i  raggi  solari

          incidenti; ma è vero che per la vivacità del lume tal immagine apparirà
          inghirlandata  di  molti  raggi,  e  però  sembrerà  occupare  maggior  parte
          assai della piastra che veramente ella non occuperà. E che ciò sia vero,

          notato  il  luogo  particolare  della  piastra  donde  viene  la  reflessione,  e
          figurato  parimente  quanto  grande  mi  si  rappresenta  lo  spazio

          risplendente,  cuoprasi  di  esso  spazio  la  maggior  parte,  lasciando
          solamente  scoperto  intorno  al  mezo:  non  però  si  diminuirà  punto  la
          grandezza  dell’apparente  splendore  a  quello  che  di  lontano  lo  rimira,

          anzi  si  vedrà  egli  largamente  sparso  sopra  il  panno  o  altro  con  che  si
                                      ricoperse. Se dunque alcuno col vedere una piccola
            Argento brunito
            apparisce più             piastra dorata da lontano tutta risplendente, si sarà
                                      immaginato che l’istesso dovesse accadere anco di
            oscuro che il non
                                      piastre  grandi  quanto  la  Luna,  si  è  ingannato  non
            brunito, e perché.
                                      meno che se credesse, la Luna non esser maggiore

          di  un  fondo  di  tino.  Quando  poi  la  piastra  fusse  di  superficie  sferica,
          vedrebbesi  in  una  sola  sua  particella  il  reflesso  gagliardo,  ma  ben,
          mediante  la  vivezza,  si  mostrerebbe  inghirlandato  di  molti  raggi  assai

          vibranti:  il  resto  della  palla  si  vedrebbe  come  colorato,  e  questo  anco
          solamente quando e’ non fusse in sommo grado pulito; che quando e’

          fusse  brunito  perfettamente,  apparirebbe  oscuro.  Esempio  di  questo
          aviamo giornalmente avanti gli occhi ne i vasi d’argento, li quali, mentre

          sono solamente bolliti nel bianchimento, son tutti candidi come la neve,
          né  punto  rendono  l’immagini;  ma  se  in  alcuna  parte  si  bruniscono,  in

          quella subito diventano oscuri, e di lì rendono l’immagini come specchi:
          e quel divenire oscuro non procede da altro che dall’essersi spianata una
          finissima grana che faceva la superficie dell’argento scabrosa, e però tale

                                          che  rifletteva  il  lume  verso  tutte  le  parti,  per  lo
            Acciaio brunito da
                                          che  da  tutti  i  luoghi  si  mostrava  egualmente
            alcune vedute appar

            chiarissimo e da              illuminata; quando poi, col brunirla, si spianano
                                          esquisitamente quelle minime inegualità, sì che la



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