Page 209 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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negozio  dell’illuminazione  bisogna  aver                        i corpi celesti maggiore
          riguardo e distinguere la sfera di attività; e chi                che negli elementari.

          dubita  che  i  corpi  celesti  abbiano  maggiore
          sfera di attività che questi nostri elementari, caduchi e mortali? e quel

          muro, finalmente, che è egli altro che un poco di terra, oscura ed inetta
          all’illuminare?»      75

          SAGR. E qui ancora credo che voi vi inganniate di assai. Ma vengo alla
          prima instanza mossa dal Sig. Salviati,: e considero che per far che un

          oggetto ci apparisca luminoso, non basta che sopra esso caschino i raggi
          del  corpo  illuminante,  ma  ci  bisogna  che  i  raggi  reflessi  vengano

          all’occhio  nostro;  come  apertamente  si  vede  nell’esempio  di  quello
          specchio, sopra il quale non ha dubbio che vengono i raggi luminosi del

          Sole, con tutto ciò ei non ci si mostra chiaro ed illustrato se non quando
          noi mettiamo l’occhio in quel luogo particulare dove va la reflessione.
          Consideriamo adesso quel che accaderebbe quando lo specchio fusse di

          superficie sferica: che senz’altro noi troveremo che della reflessione che
          si  fa  da  tutta  la  superficie  illuminata,  piccolissima  parte  è  quella  che

          perviene  all’occhio  di  un  particolar  riguardante,  per  esser  una
                                        minimissima particella di tutta la superficie sferica
            La Luna se fusse

            come uno specchio           quella l’inclinazion della quale ripercuote il raggio
                                        al  luogo  particolare  dell’occhio;  onde  minima
            sferico, sarebbe

            invisibile.                 convien che sia la parte della superficie sferica che
                                        all’occhio  si  mostra  splendente,  rappresentandosi
          tutto il rimanente oscuro. Quando dunque la Luna fusse tersa come uno

          specchio, piccolissima parte si mostrerebbe a gli occhi di un particulare
          illustrata  dal  Sole,  ancorché  tutto  un  emisferio  fusse  esposto  a’  raggi

          solari,  ed  il  resto  rimarrebbe  all’occhio  del  riguardante  come  non
          illuminato e perciò invisibile, e finalmente invisibile ancora del tutto la
          Luna, avvenga che quella particella onde venisse la riflessione, per la sua

          piccolezza  e  gran  lontananza  si  perderebbe;  e  sì  come  all’occhio  ella
          resterebbe invisibile, così la sua illuminazione resterebbe nulla, ché bene

          è impossibile che un corpo luminoso togliesse via le nostre tenebre col
          suo splendore e che noi non lo vedessimo.

          SALV.  Fermate  in  grazia,  Sig.  Sagredo,  perché  io  veggo  alcuni
          movimenti nel viso e nella persona del Sig. Simplicio, che mi sono indizi

          ch’ei non resti o ben capace o soddisfatto di questo che voi con somma
          evidenza  ed  assoluta  verità  avete  detto;  e  pur  ora  mi  è  sovvenuto  di





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