Page 207 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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reflession del lume più potente, più vivamente ci refletterà i raggi del
Sole il muro che lo specchio.
SIMP. Benissimo, Signor mio; avete voi migliori esperienze di queste?
Voi ci avete posti in luogo dove non batte il reverbero dello specchio;
ma venite meco un poco più in qua: no, venite pure.
SAGR. Cercate voi forse il luogo della reflessione che fa lo specchio?
SIMP. Signor sì.
SAGR. Oh vedetela là nel muro opposto, grande giusto quanto lo
specchio, e chiara poco meno che se vi battesse il Sole direttamente.
SIMP. Venite dunque qua, e guardate di lì la superficie dello specchio, e
sappiatemi dire se l’è più scura di quella del muro.
SAGR. Guardatela pur voi, ché io per ancora non voglio accecare; e so
benissimo, senza guardarla, che la si mostra vivace e chiara quanto il
Sole istesso, o poco meno.
SIMP. Che dite voi dunque che la reflession di uno specchio sia men
potente di quella di un muro? io veggo che in questo muro opposto, dove
arriva il reflesso dell’altra parete illuminata insieme con quel dello
specchio, questo dello specchio è assai più chiaro; e veggio parimente
che di qui lo specchio medesimo mi apparisce più chiaro assai che il
muro.
SALV. Voi con la vostra accortezza mi avete prevenuto, perché di questa
medesima osservazione avevo bisogno per dichiarar quel che resta. Voi
vedete dunque la differenza che cade tra le due reflessioni, fatte dalle
due superficie del muro e dello specchio, percosse nell’istesso modo per
l’appunto da i raggi solari; e vedete come la reflession che vien dal muro
si diffonde verso tutte le parti opposteli, ma quella dello specchio va
verso una parte sola, non punto maggiore dello specchio medesimo;
vedete parimente come la superficie del muro, riguardata da qualsivoglia
luogo, si mostra chiara sempre egualmente a sé stessa, e per tutto assai
più chiara che quella dello specchio, eccettuatone quel piccolo luogo
solamente dove batte il reflesso dello specchio, ché di lì apparisce lo
specchio molto più chiaro del muro. Da queste così sensate e palpabili
esperienze mi par che molto speditamente si possa venire in cognizione,
se la reflessione che ci vien dalla Luna venga come da uno specchio, o
pur come da un muro, cioè se da una superficie liscia o pure aspra.
SAGR. Se io fussi nella Luna stessa, non credo che io potessi con mano
toccar più chiaramente l’asprezza della sua superficie di quel ch’io me la
scorga ora con l’apprensione del discorso. La Luna, veduta in
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