Page 203 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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Luna scambievolmente sua oscura la Terra; e se ben la vendetta non è
si eclissano. pari all’offesa, perché bene spesso la Luna
rimane, ed anco per assai lungo tempo,
immersa totalmente nell’ombra della Terra, ma non già mai tutta la
Terra, né per lungo spazio di tempo, resta oscurata dalla Luna, tuttavia,
avendosi riguardo alla picciolezza del corpo di questa in comparazion
della grandezza di quello, non si può dir se non che il valore, in un certo
modo, dell’animo sia grandissimo. Questo è quanto alle congruenze.
Seguirebbe ora il discorrer circa le disparità; ma perché il Sig. Simplicio
ci vuol favorire de i dubbi contro di quelle, sarà bene sentirgli e
ponderargli, prima che passare avanti.
SAGR. Sì, perché è credibile che il Sig. Simplicio non sia per aver
repugnanze intorno alle disparità e differenze tra la Terra e la Luna, già
che egli stima le lor sustanze diversissime.
SIMP. Delle congruenze recitate da voi nel far parallelo tra la Terra e la
Luna, non sento di poter ammetter senza repugnanza se non la prima e
due altre. Ammetto la prima, cioè la figura sferica, se bene anco in
questa vi è non so che, stimando io quella della Luna
Luce secondaria
esser pulitissima e tersa come uno specchio, dove che stimata propria
questa della Terra tocchiamo con mano esser
della Luna.
scabrosissima ed aspra: ma questa, attenente
all’inegualità della superficie, va considerata in un’altra delle
congruenze arrecate da voi; però mi riserbo a dirne quanto mi occorre
nella considerazione di quella. Che la Luna sia poi, come voi dite nella
seconda congruenza, opaca ed oscura per sé stessa, come la Terra, io non
ammetto se non il primo attributo della opacità, del
Terra impotente a
che mi assicurano g1i eclissi solari; ché quando la reflettere i raggi
Luna fusse trasparente, l’aria nella totale
del Sole.
oscurazione del Sole non resterebbe così tenebrosa
come ella resta, ma per la trasparenza del corpo lunare trapasserebbe una
luce refratta, come veggiamo farsi per le più dense nugole. Ma quanto
all’oscurità, io non credo che la Luna sia del tutto priva di luce, come la
Terra, anzi quella chiarezza che si scorge nel resto del Sustanza celeste
suo disco, oltre alle sottili corna illustrate dal Sole,
impenetrabile,
reputo che sia suo proprio e natural lume, e non un per Aristotile.
reflesso della Terra, la quale io stimo impotente, per
la sua somma asprezza ed oscurità, a reflettere i raggi del Sole. Nel terzo
parallelo convengo con voi in una parte, e nell’altra dissento; convengo
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