Page 199 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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quadratura del Sole, dell’emisfero terrestre esposto alla vista della Luna,
          quella metà che è verso il Sole è luminosa, e l’altra verso l’opposto del

          Sole è oscura, e però la parte della Terra illuminata si rappresenterebbe
          alla Luna sotto figura di mezo cerchio.

          SALV.  Resto  capacissimo  del  tutto;  ed  intendo  già  benissimo  che
          partendosi la Luna dall’opposizione del Sole, di dove ella non vedeva

          niente dell’illuminato della terrestre superficie, e venendo di giorno in
          giorno  verso  il  Sole,  incomincia  a  poco  a  poco  a  scoprir  qualche

          particella della faccia della Terra illuminata, e questa vede ella in figura
          di sottil falce, per esser la Terra rotonda; ed acquistando pur la Luna col
          suo movimento di dì in dì maggior vicinità al Sole, viene scoprendo più

          e più sempre dell’emisfero terrestre illuminato, sì che alla quadratura ne
          scuopre  la  metà  giusto,  sì  come  noi  di  lei  veggiamo  altrettanto;

          continuando  poi  di  venir  verso  la  congiunzione,  scuopre
          successivamente parte maggiore della superficie illuminata, e finalmente
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          nella  congiunzione  vede  l’intero  emisferio  tutto  luminoso.   Ed  in
          somma comprendo benissimo che quello che accade a gli abitatori della

          Terra, nel veder le varietà della Luna, accaderebbe chi fusse nella Luna
          nel veder la Terra, ma con ordine contrario: cioè che quando la Luna è a

          noi  piena  ed  all’opposizion  del  Sole,  a  loro  la  Terra  sarebbe  alla
          congiunzion col Sole e del tutto oscura ed invisibile; all’incontro, quello

          stato che a noi è congiunzion della Luna col Sole, e però Luna silente e
          non  veduta,  là  sarebbe  opposizion  della  Terra  al  Sole,  e  per  così  dire
          Terra  piena,  cioè  tutta  luminosa;  e  finalmente  quanta  parte  a  noi,  di

          tempo in tempo, si mostra della superficie lunare illuminata, tanto dalla
          Luna si vedrebbe esser nell’istesso tempo la parte della Terra oscura, e

          quanto  a  noi  resta  della  Luna  privo  di  lume,  tanto  alla  Luna  è
          l’illuminato  della  Terra;  sì  che  solo  nelle  quadrature  questi  veggono
          mezo cerchio della Luna luminoso, e quelli altrettanto della Terra. In una

          cosa  mi  par  che  differiscano  queste  scambievoli  operazioni:  ed  è  che,
          dato  e  non  concesso  che  nella  Luna  fusse  chi  di  là  potesse  rimirar  la

          Terra, vedrebbe ogni giorno tutta la superficie terrestre, mediante il moto
          di essa Luna intorno alla Terra in ventiquattro o venticinque ore; ma noi

          non  veggiamo  mai  altro  che  la  metà  della  Luna,  poiché  ella  non  si
          rivolge in sé stessa, come bisognerebbe per potercisi tutta mostrare.

          SALV. Purché questo non accaggia per il contrario, cioè che il rigirarsi
          ella in sé stessa sia cagione che noi non veggiamo mai l’altra metà; ché





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