Page 195 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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le  generazioni,  mutazioni  etc.  che  si  fanno  in  Terra,  tutte,  o
          mediatamente o immediatamente, sono indrizzate all’uso, al comodo ed

          al benefizio dell’uomo: per comodo de gli uomini
                                                                                    Generazioni e
          nascono  i  cavalli,  per  nutrimento  de’  cavalli
                                                                                    mutazioni fatte
          produce la Terra il fieno, e le nugole l’adacquano;
                                                                                    in Terra son
          per comodo e nutrimento de gli uomini nascono le
                                                                                    tutte per benefizio
          erbe, le biade, i frutti, le fiere, gli uccelli, i pesci; ed
          in  somma,  se  noi  anderemo  diligentemente                             dell’uomo.

          esaminando  e  risolvendo  tutte  queste  cose,  troveremo,  il  fine  al  quale
          tutte sono indrizzate esser il bisogno, l’utile, il comodo e il diletto de gli
          uomini.  Or  di  quale  uso  potrebber  esser  mai  al  genere  umano  le

          generazioni che si facessero nella Luna o in altro pianeta? se già voi non
          voleste dire che nella Luna ancora fussero uomini, che godesser de’ suoi

          frutti; pensiero, o favoloso, o empio.
          SAGR. Che nella Luna o in altro pianeta si generino o erbe o piante o
          animali simili a i nostri, o vi si facciano pioggie,
                                                                                 Luna manca di
          venti, tuoni, come intorno alla Terra, io non lo so                    generazioni simili
          e non lo credo, e molto meno che ella sia abitata
                                                                                 alle nostre, ed è
          da  uomini:  ma  non  intendo  già  come  tuttavolta
          che non vi si generino cose simili alle nostre, si                     inabitata da uomini.

          deva  di  necessità  concludere  che  niuna  alterazione  vi  si  faccia,  né  vi
          possano essere altre cose che si mutino, si generino e si dissolvano, non

          solamente  diverse  dalle  nostre,  ma  lontanissime  dalla  nostra
          immaginazione, ed in somma del tutto a noi inescogitabili. E sì come io
          son sicuro che a uno nato e nutrito in una selva immensa, tra fiere ed

          uccelli,  e  che  non  avesse  cognizione  alcuna  dell’elemento  dell’acqua,
          mai non gli potrebbe cadere nell’immaginazione essere in natura un altro

          mondo diverso dalla terra, pieno di animali li quali senza gambe e senza
          ale velocemente camminano, e non sopra la superficie solamente, come

                                          le  fiere  sopra  la  terra,  ma  per  entro  tutta  la
            Nella Luna possono
            esser generazioni di          profondità,  e  non  solamente  camminano,  ma
                                          dovunque  piace  loro  immobilmente  si  fermano,
            cose diverse dalle
            nostre.                       cosa che non posson fare gli uccelli per aria, e che
                                          quivi di più abitano ancora uomini e vi fabbricano

          palazzi e città, ed hanno tanta comodità nel viaggiare, che senza niuna
          fatica vanno con tutta la famiglia e con la casa e con le città intere in

          lontanissimi paesi, sì come, dico, io son sicuro che un tale, ancorché di
          perspicacissima immaginazione, non si potrebbe già mai figurare i pesci,



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