Page 196 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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l’oceano, le navi, le flotte e le armate di mare;
            Chi mancasse della
                                               così,  e  molto  più,  può  accadere  che  nella
            cognizion dell’elemento
            dell’acqua, non si                 Luna, per tanto intervallo remota da noi e di
                                               materia  per  avventura  molto  diversa  dalla
            potrebbe imaginar
                                               Terra, sieno sustanze e si facciano operazioni
            le navi né i pesci.
                                               non  solamente  lontane,  ma  del  tutto  fuori,

          d’ogni nostra immaginazione, come quelle che non abbiano similitudine
          alcuna con le nostre, e perciò del tutto inescogitabili, avvengaché quello

          che noi ci immaginiamo bisogna che sia o una delle cose già vedute, o
          un composto di cose o di parti delle cose altra volta vedute; ché tali sono
          le sfingi, le sirene, le chimere, i centauri, etc.

          SALV.  Io  son  molte  volte  andato  fantasticando  sopra  queste  cose,  e
          finalmente mi pare di poter ritrovar bene alcune delle cose che non sieno

          né possan esser nella Luna, ma non già veruna
                                                                               Nella Luna possono
          di  quelle  che  io  creda  che  vi  sieno  e  possano               esser sustanze diverse
          essere,  se  non  con  una  larghissima  generalità,
                                                                               dalle nostre.
          cioè cose che l’adornino, operando e movendo
          e  vivendo  e,  forse  con  modo  diversissimo  dal  nostro,  veggendo  ed

          ammirando  la  grandezza  e  bellezza  del  mondo  e  del  suo  Facitore  e
          Rettore,  e  con  encomii  continui  cantando  la  Sua  gloria,  ed  in  somma

          (che è quello che io intendo) facendo quello tanto frequentemente da gli
          Scrittor  Sacri  affermato,  cioè  una  perpetua  occupazione  di  tutte  le

          creature in laudare Iddio.
          SAGR.  Queste  sono  delle  cose  che,  generalissimamente  parlando,  vi
          possono essere; ma io sentirei volentieri ricordar di quelle che ella crede

          che  non  vi  sieno  né  possano  essere,  le  quali  è  forza  che  più
          particolarmente si possano nominare.

          SALV. Avvertite, Sig. Sagredo, che questa sarà la terza volta che noi così
          di  passo  in  passo,  non  ce  n’accorgendo,  ci  saremo  deviati  dal  nostro

          principale instituto, e che tardi verremo a capo de’ nostri ragionamenti,
          facendo digressioni; però se vogliamo differir questo discorso tra gli altri

          che siam convenuti rimettere ad una particolar sessione, sarà forse ben
          fatto.
          SAGR. Di grazia, già che siamo nella Luna, spediamoci delle cose che

          appartengono  a  lei,  per  non  avere  a  fare  un’altra  volta  un  sì  lungo
          cammino.

          SALV.  Sia  come  vi  piace.  E  per  cominciar  dalle  cose  più  generali,  io
          credo che il globo lunare sia differente assai dal terrestre, ancorché in



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