Page 198 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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poi  delle  minori  e  minori  è  grandissimo,  e  pur  quasi  tutte  circolari.
          Quarto, sì come la superficie del nostro globo
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          è  distinta  in  due  massime  parti,  cioè  nella
                                                                            apparirebbe da lontano
          terrestre e nell’acquatica, così nel disco lunare
                                                                            più oscura di quella
          veggiamo una distinzion magna di alcuni gran
          campi  più  risplendenti  e  di  altri  meno;                     della Terra.

          all’aspetto  de  i  quali  credo  che  sarebbe  quello  della  Terra  assai
          simigliante,  a  chi  dalla  Luna  o  da  altra  simile  lontananza  la  potesse

          vedere  illustrata  dal  Sole,  ed  apparirebbe  la  superficie  del  mare  più
          oscura, e più chiara quella della terra. Quinto,
                                                                            Quinta, mutazioni
          sì come noi dalla Terra veggiamo la Luna or                       di figure nella Terra

          tutta luminosa, or meza, or più, or meno, talor
                                                                            simili a quelle della
          falcata, e talvolta ci resta del tutto invisibile,                Luna e fatte coll’istesso

          cioè  quando  è  sotto  i  raggi  solari,  sì  che  la
                                                                            periodo.
          parte  che  riguarda  la  Terra  resta  tenebrosa;
          così  appunto  si  vedrebbe  dalla  Luna,  coll’istesso  periodo  a  capello  e

          sotto  le  medesime  mutazioni  di  figure,  l’illuminazione  fatta  dal  Sole
          sopra la faccia della Terra. Sesto…

          SAGR.  Piano  un  poco,  Sig.  Salviati,.  Che  l’illuminazione  della  Terra,
          quanto  alle  diverse  figure,  si  rappresentasse,  a  chi  fusse  nella  Luna,

          simile  in  tutto  a  quello  che  noi  scorgiamo  nella  Luna,  l’intendo  io
          benissimo;  ma  non  resto  già  capace  come  ella  si  mostrasse  fatta

          coll’istesso periodo, avvenga che quello che fa l’illuminazion del Sole
          nella superficie lunare in un mese, lo fa nella terrestre in ventiquattr’ore.
          SALV. È vero che l’effetto del Sole, circa l’illuminar questi due corpi e

          ricercar col suo splendore tutta la lor superficie, si spedisce nella Terra in
          un  giorno  naturale,  e  nella  Luna  in  un  mese;  ma  non  da  questo  solo

          depende  la  variazione  delle  figure,  sotto  le  quali  dalla  Luna  si
          vedrebbero le parti illuminate della terrestre superficie, ma da i diversi

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          aspetti  che la Luna va mutando col Sole: sì che quando, v. g., la Luna
          seguitasse  puntualmente  il  moto  del  Sole,  e  stesse  per  caso  sempre

          linearmente  tra  esso  e  la  Terra  in  quell’aspetto  che  noi  diciamo  di
          congiunzione,  vedendo  ella  sempre  il  medesimo  emisferio  della  Terra

          che vedrebbe il Sole, lo vedrebbe perpetuamente tutto lucido; come, per
          l’opposito,  quando  ella  restasse  sempre  all’opposizione  del  Sole,  non

          vedrebbe mai la Terra, della quale sarebbe continuamente volta verso la
          Luna la parte tenebrosa, e perciò invisibile; ma quando la Luna è alla





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