Page 179 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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muovon sempre. meglio, dico anco in via d’Aristotile medesimo,
a tutte le altre conseguenze, che l’attribuire
come intrinseco e natural principio de gli elementi i movimenti retti. Il
che è manifesto: perché s’io domanderò al Peripatetico, se, tenendo egli
che i corpi celesti sieno incorruttibili ed eterni, ei crede che ’l globo
terrestre non sia tale, ma corruttibile e mortale, sì che egli abbia a venir
tempo che, continuando suo essere e sue operazioni il Sole e la Luna e le
altre stelle, la Terra non si ritrovi più al mondo, ma sia con tutto il resto
de gli elementi destrutta e andata in niente, son sicuro che egli
risponderà di no; adunque la corruzione e generazione è nelle parti, e
non nel tutto, o nelle parti ben minime e superficiali, le quali son come
insensibili in comparazion di tutta la mole: e perché Aristotile argumenta
la generazione e corruzione dalla contrarietà de’ movimenti retti, lascinsi
tali movimenti alle parti, che sole si alterano e corrompono, ed all’intero
globo e sfera de gli elementi attribuiscasi o il moto circolare o una
perpetua consistenza nel proprio luogo, affezioni che sole sono atte alla
perpetuazione ed al mantenimento dell’ordine perfetto. Questo che si
dice della terra, può dirsi con simil ragion del fuoco e della maggior
parte dell’aria; a i quali elementi si son ridotti i Peripatetici ad assegnare
per loro intrinseco e natural moto uno del quale mai non si sono mossi
né sono per muoversi, e chiamar fuor della natura loro quel movimento
del quale si muovono, si son mossi, e son per muoversi perpetuamente.
Questo dico, perché assegnano all’aria ed al fuoco il moto all’insù, del
quale già mai si è mosso alcuno de i detti elementi, ma solo qualche lor
particella, e questa non per altro che per ridursi alla perfetta costituzione,
mentre si trovava fuori del luogo suo naturale; ed all’incontro chiamano
a lor preternaturale il moto circolare, del quale incessabilmente si
muovono, scordatisi in certo modo di quello che più volte ha detto
Aristotile, che nessun violento può durar lungo tempo.
SIMP. A tutte queste cose abbiamo noi le risposte
Esperienze sensate
devono anteporsi a accomodatissime, le quali per ora lascerò da parte
per venire alle ragioni più particolari ed
i discorsi umani.
esperienze sensate, le quali finalmente devono
anteporsi, come ben dice Aristotile, a quanto possa esserci somministrato
dall’umano discorso.
SAGR. Servanci dunque le cose dette sin qui per averci messo in
considerazione qual de’ due generali discorsi abbia più del probabile:
dico quello di Aristotile, per persuaderci, la natura de i corpi sullunari
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