Page 163 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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ma debba, lasciando gli altri gradi di tardità maggiori e più vicini allo
          stato di quiete, passar di salto ad uno più remoto.

          SIMP.  Io  resto  per  questo  discorso  più  capace  assai  che  per  quelle
          sottigliezze  matematiche;  e  però  potrà  il  Sig.  Salviati,  ripigliare  e

          continuare il suo ragionamento.]
          SALV.  Ritorneremo  dunque  al  nostro  primo
                                                                                  Moti circolari finiti
          proposito,  ripigliando  là  di  dove  digredimmo,
                                                                                  e terminati non
          che,  se  ben  mi  ricorda,  eramo  sul  determinare
                                                                                  disordinano le parti
          come il moto per linea retta non può esser di uso
          alcuno  nelle  parti  del  mondo  bene  ordinate;  e                    del mondo.
          seguitavamo di dire che non così avviene de i movimenti circolari, de i

          quali quello che è fatto dal mobile in sé stesso, già lo ritien sempre nel
          medesimo  luogo,  e  quello  che  conduce  il  mobile                    Nel moto circolare

          per  la  circonferenza  d’un  cerchio  intorno  al  suo
                                                                                   ogni punto della
          centro stabile e fisso, non mette in disordine né sé                     circonferenza è
          né      i    circonvicini.        Imperocché           tal     moto,
                                                                                   principio e fine.
          primieramente, è finito e terminato, anzi non pur
          finito e terminato, ma non è punto alcuno nella circonferenza, che non

          sia  primo  ed  ultimo  termine  della  circolazione;  e  continuandosi  nella
          circonferenza assegnatagli, lascia tutto il resto, dentro e fuori di quella,

          libero  per  i  bisogni  d’altri,  senz’impedirgli  o                   Moto circolare solo
          disordinargli  già  mai.  Questo,  essendo  un
                                                                                  uniforme.
          movimento che fa che il mobile sempre si parte e
          sempre arriva al termine, può, primieramente, esso solo essere uniforme:
          imperocché l’accelerazione del moto si fa nel mobile quando e’ va verso

          il  termine  dove  egli  ha  inclinazione,  ed  il  ritardamento  accade  per  la
          repugnanza  ch’egli  ha  di  partirsi  ed  allontanarsi                 Moto circolare può

          dal medesimo termine; e perché nel moto circolare
                                                                                  continuarsi
          il  mobile  sempre  si  parte  da  termine  naturale,  e
                                                                                  perpetuamente.
          sempre si muove verso il medesimo, adunque in
          lui la repugnanza e l’inclinazione son sempre di eguali forze; dalla quale

                                         egualità ne risulta una non ritardata né accelerata
            Moto retto non può
            naturalmente esser           velocità,  cioè  l’uniformità  del  moto.  Da  questa
                                         uniformità e dall’esser terminato ne può seguire la
            perpetuo.
                                         continuazion  perpetua,  col  reiterar  sempre  le
          circolazioni,  la  quale  in  una  linea  interminata  ed  in  un  moto

          continuamente ritardato o accelerato non si può naturalmente ritrovare: e
                                           dico naturalmente, perché il moto retto che si ritarda, è il violento, che



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