Page 167 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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          accade per accidens che e’ sia verso il centro della Terra, poiché questo
          si abbatte ad essere unito con quello. Il cercar poi quello che facesse una

          parte del globo lunare o del Sole, quando fusse separata dal suo tutto, è
          vanità,  perché  si  cerca  quello  che  seguirebbe  in  conseguenza  d’un
          impossibile, atteso che, come pur dimostra Aristotile, i corpi celesti sono

          impassibili, impenetrabili, infrangibili, sì che non si può dare il caso; e
          quando pure e’ si desse, e che la parte separata ritornasse al suo tutto,

          ella  non  vi  tornerebbe  come  grave  o  leggiera,  ché  pur  il  medesimo
          Aristotile prova che i corpi celesti non sono né gravi né leggieri.
                                             SALV.  Quanto  ragionevolmente  io  dubiti,  se  i
            Corpi celesti non
                                             gravi  si  muovano  per  linea  retta  e
            son né gravi né
                                             perpendicolare,  lo  sentirete,  come  pur  ora  ho
            leggieri, per Aristotile.
                                             detto,  quando  esaminerò  questo  argomento
          particolare.  Circa  il  secondo  punto,  io  mi  meraviglio  che  voi  abbiate

          bisogno che ’l paralogismo d’Aristotile vi sia scoperto, essendo per sé
          stesso  tanto  manifesto,  e  che  voi  non  vi  accorgiate  che  Aristotile

          suppone quello che è in quistione. Però notate…
          SIMP.  Di  grazia,  Sig.  Salviati,,  parlate  con  più               Aristotile non può
          rispetto  d’Aristotile.  Ed  a  chi  potrete  voi
                                                                                equivocare, essendo
          persuader  già  mai  che  quello  che  è  stato  il
          primo,  unico  ed  ammirabile  esplicator  della                      inventor della logica.

          forma  silogistica,  della  dimostrazione,  de  gli  elenchi,  de  i  modi  di
          conoscere  i  sofismi,  i  paralogismi,  ed  in  somma  di  tutta  la  logica,

          equivocasse  poi  sì  gravemente  in  suppor  per  noto  quello  che  è  in
          quistione?  Signori,  bisogna  prima  intenderlo  perfettamente,  e  poi

          provarsi a volerlo impugnare.
          SALV.  Sig.  Simplicio,  noi  siamo  qui  tra  noi  discorrendo  familiarmente
          per  investigar  qualche  verità;  io  non  arò  mai  per  male  che  voi  mi

          palesiate  i  miei  errori,  e  quando  io  non  avrò  conseguita  la  mente
          d’Aristotile, riprendetemi pur liberamente, che io ve ne arò buon grado.

          Concedetemi in tanto che io esponga le mie difficultà, e ch’io risponda
          ancora  alcuna  cosa  a  le  vostre  ultime  parole,  dicendovi  che  la  logica,
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          come benissimo sapete, è l’organo col quale si filosofa; ma, sì come

          può esser che un artefice sia eccellente in fabbricare organi, ma indotto
          nel sapergli sonare, così può esser un gran logico, ma poco esperto nel
          sapersi servir della logica; sì come ci son molti che sanno per lo senno a

          mente  tutta  la  poetica,  e  son  poi  infelici  nel  compor  quattro  versi




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