Page 172 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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alterabili, etc., o che questa differenza di moti non abbia che far con la
          generazione  e  corruzione.  Il  discorso  di  Aristotile  e  vostro  contiene

          molte  proposizioni  da  non  esser  di  leggiero  ammesse,  e  per  poterlo
          meglio  esaminare,  sarà  bene  ridurlo  più  al  netto  ed  al  distinto  che  sia

          possibile;  e  scusimi  il  Sig.  Sagredo  se  forse  con  qualche  tedio  sente
          replicar più volte le medesime cose, e faccia conto di sentir ripigliar gli

          argomenti ne i publici circoli de i disputanti. Voi dite: «La generazione e
          corruzione non si fa se non dove sono i contrari; i contrari non sono se

          non  tra  i  corpi  semplici  naturali,  mobili  di  movimenti  contrari;
          movimenti contrari sono solamente quelli che si fanno per linee rette tra
          termini contrari, e questi sono solamente dua, cioè dal mezo ed al mezo,

          e tali movimenti non sono di altri corpi naturali che della terra, del fuoco
          e de gli altri due elementi; adunque la generazione e corruzione non è se

          non  tra  gli  elementi.  E  perché  il  terzo  movimento  semplice,  cioè  il
          circolare intorno al mezo, non ha contrario (perché contrari sono gli altri
          dua, e un solo ha un solo per contrario), però quel corpo naturale al quale

          tal  moto  compete,  manca  di  contrario;  e  non  avendo  contrario,  resta
          ingenerabile  e  incorruttibile  etc.,  perché  dove  non  è  contrarietà,  non  è

          generazione né corruzione etc.: ma tal moto compete solamente a i corpi
          celesti:  adunque  soli  questi  sono  ingenerabili,  incorruttibili,  etc.».  E

          prima, a me si rappresenta assai più agevol cosa il potersi assicurare se la
          Terra, corpo vastissimo e per vicinità a noi trattabilissimo, si muova di

          un movimento massimo, qual sarebbe per ora il rivolgersi in sé stessa in
          ventiquattro ore, che non è l’intendere ed assicurarsi se la generazione e
          corruzione  si  facciano  da  i  contrari,  anzi  pure  se  la  corruzione  e  la

          generazione  ed  i  contrari  sieno  in  natura:  e  se  voi,  Sig.  Simplicio,  mi
          sapeste assegnare qual sia il modo di operare della natura nel generare in

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          brevissimo tempo centomila moscioni da un poco di fumo di mosto,
          mostrandomi quali sieno quivi i contrari, qual cosa si corrompa e come,
          io vi reputerei ancora più di quello ch’io fo, perché io nessuna di queste

          cose  comprendo.  In  oltre  arei  molto  caro  d’intendere  come  e  perché
          questi  contrari  corruttivi  sieno  così  benigni  verso  le  cornacchie  e  così
          fieri verso i colombi, così tolleranti verso i cervi ed impazienti contro a i

          cavalli, che a quelli concedano più anni di vita, cioè d’incorruttibilità,
          che settimane a questi. I peschi, gli ulivi, hanno pur radice ne i medesimi

          terreni,  sono  esposti  a  i  medesimi  freddi,  a  i  medesimi  caldi,  alle
          medesime pioggie e venti, ed in somma alle medesime contrarietà; e pur





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