Page 168 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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solamente; altri posseggono tutti i precetti del Vinci, e non saprebber poi
dipignere uno sgabello. Il sonar l’organo non s’impara da quelli che
sanno far organi, ma da chi gli sa sonare; la poesia s’impara dalla
continua lettura de’ poeti; il dipignere s’apprende col continuo disegnare
e dipignere; il dimostrare, dalla lettura de i libri pieni di dimostrazioni,
che sono i matematici soli, e non i logici. Ora, tornando al proposito,
dico che quello che vede Aristotile del moto de i corpi leggieri, è il
partirsi il fuoco da qualunque luogo della superficie del globo terrestre e
dirittamente discostarsene, salendo in alto; e questo è veramente
muoversi verso una circonferenza maggiore di quella della Terra, anzi il
medesimo Aristotile lo fa muovere al concavo
Paralogismo
della Luna: ma che tal circonferenza sia poi
d’Aristotile nel provar,
la Terra esser nel quella del mondo, o concentrica a quella, sì
che il muoversi verso questa sia un muoversi
centro del mondo.
anco verso quella del mondo, ciò non si può
affermare se prima non si suppone che ’l centro della Terra, dal quale
noi vediamo discostarsi i leggieri ascendenti, sia il medesimo che ’l
centro del mondo, che è quanto dire che ’l globo terrestre sia costituito
nel centro del mondo; che è poi quello di che noi dubitiamo e che
Aristotile intende di provare. E questo direte che non sia un manifesto
paralogismo?
SAGR. Questo argomento d’Aristotile mi
Scuopresi il paralogismov
era parso, anco per un altro rispetto, d’Aristotile
manchevole e non concludente, quando
per un altro verso.
bene se gli concedesse che quella
circonferenza alla quale si muove rettamente il fuoco, fusse quella che
racchiude il mondo. Imperocché, preso dentro a un cerchio non
solamente il centro, ma qualsivoglia altro punto, ogni mobile che
partendosi da quello camminerà per linea retta, e verso qualsivoglia
parte, senz’alcun dubbio andrà verso la circonferenza, e continuando il
moto vi arriverà ancora, sì che verissimo sarà il dire che egli verso la
circonferenza si muova; ma non sarà già vero che quello che per le
medesime linee si movesse con movimento contrario, vadia verso il
centro, se non quando il punto preso fusse l’istesso centro, o che ’l moto
fusse fatto per quella sola linea che, prodotta dal punto assegnato, passa
per lo centro. Talché il dire: «Il fuoco, movendosi rettamente, va verso la
circonferenza del mondo; adunque le parti della terra, le quali per le
medesime linee si muovono di moto contrario, vanno verso ’l centro del
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