Page 162 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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manco reconditi: e però io, che non mi elevo tanto, con sua licenza
tenterò di rimuover almeno in parte il Sig. Simplicio dalla sua incredulità
con mezo sensato. E stando pure sul caso della palla d’artiglieria, ditemi
in grazia, Sig. Simplicio: non concederete voi che nel far passaggio da
uno stato a un altro sia naturalmente più facile e pronto il passare ad uno
più propinquo che ad altro più remoto?
SIMP. Questo lo intendo e lo concedo: e non ho dubbio che, v. gr., un
ferro infocato, nel raffreddarsi, prima passerà da i 10 gradi di caldo a i 9,
che da i 10 a i 6.
SAGR. Benissimo. Ditemi appresso: quella palla d’artiglieria, cacciata in
su a perpendicolo dalla violenza del fuoco, non si va ella continuamente
ritardando nel suo moto, sin che finalmente si conduce al termine
altissimo, che è quello della quiete? e nel diminuirsi la velocità, o volete
dire nel crescersi la tardità, non è egli ragionevole che si faccia più
presto trapasso da i 10 gradi a gli 11, che da i 10 a i 12? e da i 1000 a i
1001, che a’ 1002? ed in somma da qualsivoglia grado ad un suo più
vicino, che ad un più lontano?
SIMP. Così è ragionevole.
SAGR. Ma qual grado di tardità è così lontano da qualsisia moto, che più
lontano non ne sia lo stato della quiete, ch’è di tardità infinita? per lo che
non è da metter dubio che la detta palla, prima che si conduca al termine
della quiete, trapassi per tutti i gradi di tardità maggiori e maggiori, e per
conseguenza per quello ancora che in 1000 anni non trapasserebbe lo
spazio di un dito. Ed essendo questo, sì come è, verissimo, non dovrà,
Sig. Simplicio, parervi improbabile che, nel ritornare in giù, la medesima
palla partendosi dalla quiete recuperi la velocità del moto col ripassare
per quei medesimi gradi di tardità per i quali ella passò nell’andare in su,
ma debba, lasciando gli altri gradi di tardità maggiori e più vicini allo
stato di quiete, passar di salto ad uno più remoto.
SAGR. Ma qual grado di tardità è così lontano da qualsisia moto, che più
lontano non ne sia lo stato della quiete, ch’è di tardità infinita? per lo che
non è da metter dubio che la detta palla, prima che si conduca al termine
della quiete, trapassi per tutti i gradi di tardità maggiori e maggiori, e per
conseguenza per quello ancora che in 1000 anni non trapasserebbe lo
spazio di un dito. Ed essendo questo, sì come è, verissimo, non dovrà,
Sig. Simplicio, parervi improbabile che, nel ritornare in giù, la medesima
palla partendosi dalla quiete recuperi la velocità del moto col ripassare
per quei medesimi gradi di tardità per i quali ella passò nell’andare in su,
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