Page 157 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
P. 157

universalmente se non de i moti che cominciano dal primo termine, cioè
          dalla  quiete;  senza  la  qual  condizione  la  proposizione  sarebbe  tanto

          difettosa, che anco la sua contradittoria potrebbe esser vera, cioè che il
          moto nell’inclinata è più veloce che nella perpendicolare, perché è vero

          che  nell’inclinata  possiamo  pigliare  uno  spazio  passato  dal  mobile  in
          manco  tempo  che  altrettanto  spazio  passato  nella  perpendicolare.  Ora,

          perché  il  moto  nell’inclinata  è  in  alcuni  luoghi  più  veloce  ed  in  altri
          meno che nella perpendicolare, adunque in alcuni luoghi dell’inclinata il

          tempo  del  moto  del  mobile  al  tempo  del  moto  del  mobile  per  alcuni
          luoghi  della  perpendicolare  avrà  maggior  proporzione  che  lo  spazio
          passato allo spazio passato, ed in altri luoghi la proporzione del tempo al

          tempo sarà minore di quella dello spazio allo spazio. Come, per esempio,
          partendosi  due  mobili  dalla  quiete,  cioè  dal  punto  C,  uno  per  la

          perpendicolare  CB  e  l’altro  per  l’inclinata  CA,  nel  tempo  che  nella
          perpendicolare il mobile avrà passata tutta la CB, l’altro avrà passata la
          CT, minore; e però il tempo per CT al tempo per CB (che gli è eguale)

          arà  maggior  proporzione  che  la  linea  TC  alla  CB,  essendo  che  la
          medesima alla minore ha maggior proporzione che alla maggiore: e per

          l’opposito, quando nella CA, prolungata quanto bisognasse, si prendesse
          una  parte  eguale  alla  CB,  ma  passata  in  tempo  più  breve,  il  tempo

          nell’inclinata al tempo nella perpendicolare arebbe proporzione minore
          che lo spazio allo spazio. Se dunque nell’inclinata e nella perpendicolare

          possiamo intendere spazi e velocità tali che le proporzioni tra essi spazi
          siano  e  minori  e  maggiori  delle  proporzioni  de’  tempi,  possiamo  ben
          ragionevolmente concedere che vi sieno anco spazi per i quali i tempi de

          i movimenti ritengano la medesima proporzione che gli spazi.

















          SAGR.  Già  mi  sent’io  levato  lo  scrupolo  maggiore,  e  comprendo  esser
          non  solo  possibile,  ma  dirò  necessario,  quello  che  mi  pareva  un
          contradittorio:  ma  non  però  intendo  per  ancora  che  uno  di  questi  casi

          possibili o necessari sia questo del quale abbiamo bisogno di presente, sì
          che vero sia che il tempo della scesa per CA al tempo della caduta per




                                                          157
   152   153   154   155   156   157   158   159   160   161   162