Page 161 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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delle  lor  revoluzioni  fusse  il  luogo              medesimo luogo.
          donde  e’  si  partirono.  Ritrovato  e

          stabilito questo, si cerca se Marte scendendo di là sino al suo orbe […] si
          trova che la grandezza dell’orbe e la velocità del moto convengono con

          quello  che  dal  calcolo  ci  vien  dato;  ed  il  simile  si  fa  della  Terra,  di
          Venere e di Mercurio, de i quali le grandezze de i cerchi e le velocità de i

          moti  s’accostano  tanto  prossimamente  a  quel  che  ne  danno  i  computi,
          che è cosa maravigliosa.















          SAGR.  Ho  con  estremo  gusto  sentito  questo  pensiero,  e  se  non  ch’io
          credo  che  il  far  quei  calcoli  precisamente  sarebbe  impresa  lunga  e

          laboriosa,  e  forse  troppo  difficile  da  esser  compresa  da  me,  io  ve  ne
          vorrei fare instanza.
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          SALV.  L’operazione  è  veramente  lunga  e  difficile,                          ed  anco  non

          m’assicurerei  di  ritrovarla  così  prontamente;  però  la  riserberemo  ad
          un’altra volta.
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          [SIMP.      Di  grazia,  sia  conceduto  alla  mia  poca  pratica  nelle  scienze
          matematiche  dir  liberamente  come  i  vostri  discorsi,  fondati  sopra

          proporzioni  maggiori  o  minori  e  sopra  altri  termini  da  me  non  intesi
          quanto  bisognerebbe,  non  mi  hanno  rimosso  il  dubbio,  o,  per  meglio

          dire,  l’incredulità,  dell’esser  necessario  che  quella  gravissima  palla  di
          piombo  di  100  libre  di  peso,  lasciata  cadere  da  alto,  partendosi  dalla

          quiete passi per ogni altissimo grado di tardità, mentre si vede in quattro
          battute di polso aver passato più di 100 braccia di spazio: effetto che mi

          rende totalmente incredibile, quella in alcuno momento essersi trovata in
          stato tale di tardità, che continuandosi di muover con quella, non avesse
          né anco in mille anni passato lo spazio di mezo dito. E pure se questo è,

          vorrei esserne fatto capace.
          SAGR. Il Sig. Salviati,, come di profonda dottrina, stima bene spesso che

          quei  termini  che  a  sé  medesimo  sono  notissimi  e  familiari,  debbano
          parimente esser tali per gli altri ancora, e però tal volta gli esce di mente
          che parlando con noi altri convien aiutar la nostra incapacità con discorsi





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