Page 159 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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tanto ad esso B vicino, che tirando da esso al punto A un piano, la palla
non lo passasse né anco in un anno. Bisogna ora che voi sappiate, che
l’impeto, cioè il grado di velocità, che la palla si trova avere acquistato
quando arriva al punto A è tale, che quando ella continuasse di muoversi
con questo medesimo grado uniformemente, cioè senza accelerarsi o
ritardarsi, in altrettanto tempo in quanto è venuta per il piano inclinato
passerebbe uno spazio lungo il doppio del piano inclinato; cioè (per
esempio) se la palla avesse passato il piano DA in un’ora, continuando di
muoversi uniformemente con quel grado di velocità che ella si trova
avere nel giugnere al termine A, passerebbe in un’ora uno spazio doppio
della lunghezza DA: e perché (come dicevamo) i gradi di velocità
acquistati ne i punti B, A da i mobili che si partono da qualsivoglia punto
preso nella perpendicolare CB, e che scendono l’uno per il piano
inclinato e l’altro per essa perpendicolare, son sempre eguali, adunque il
cadente per la perpendicolare può partirsi da un termine tanto vicino al
B, che ’l grado di velocità acquistato in B non fusse bastante
(conservandosi sempre l’istesso) a condurre il mobile per uno spazio
doppio della lunghezza del piano inclinato in un anno né in dieci né in
cento. Possiamo dunque concludere che se è vero che, secondo il corso
ordinario di natura, un mobile, rimossi tutti gl’impedimenti esterni ed
accidentarii, si muova sopra piani inclinati con maggiore e maggior
tardità secondo che l’inclinazione sarà minore, sì che finalmente la
tardità si conduca a essere infinita, che è quando si finisce l’inclinazione
e s’arriva al piano orizontale; e se è vero parimente che al grado di
velocità acquistato in qualche punto del piano inclinato sia eguale quel
grado di velocità che si trova avere il cadente per la perpendicolare nel
punto segato da una parallela all’orizonte che passa per quel punto del
piano inclinato; bisogna di necessità confessare che il cadente,
partendosi dalla quiete, passa per tutti gl’infiniti gradi di tardità, e che, in
conseguenza, per acquistar un determinato grado di velocità bisogna
ch’e’ si muova prima per linea retta, descendendo per breve o lungo
spazio, secondo che la velocità da acquistarsi dovrà essere minore o
maggiore, e secondo che ’l piano sul quale si scende sarà poco o molto
inclinato: talché può darsi un piano con sì poca inclinazione, che, per
acquistarvi quel tal grado di velocità, bisognasse prima muoversi per
lunghissimo spazio ed in lunghissimo tempo; sì che nel piano orizontale
qual si sia velocità non s’acquisterà naturalmente
Moto circolare non
mai, avvenga che il mobile già mai non vi si
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