Page 145 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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SALV. Così è veramente. Però lasciata la general
Parti del mondo per
contemplazione del tutto, venghiamo alla
Aristotile, celeste ed
considerazione delle parti, le quali Aristotile nella
elementare, tra di
prima divisione fa due, e tra di loro diversissime
loro contrarie.
ed in certo modo contrarie; dico, la celeste e la
elementare: quella, ingenerabile, incorruttibile, inalterabile, impassibile,
etc.; e questa, esposta ad una continua alterazione, mutazione, etc. La
qual differenza cava egli, come da suo principio originario, dalla
diversità de i moti locali: e camina con tal progresso.
Uscendo, per così dire, del mondo sensibile e
Moti locali di 3
generi, retto, circolare ritirandosi al mondo ideale, comincia
architettonicamente a considerare, che essendo
e misto.
la natura principio di moto, conviene che i
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corpi naturali siano mobili di moto locale. Dichiara poi, i movimenti
locali esser di tre generi, cioè circolare, retto, e misto del retto e del
circolare; e li duoi primi chiama semplici, perché di tutte le linee la
circolare e la retta sole son semplici. E di qui, ristringendosi alquanto, di
nuovo definisce, de i movimenti semplici uno esser il circolare, cioè
quello che si fa intorno al mezo, ed il retto
Moti retto e circolare,
semplici, perché all’insù ed all’ingiù, cioè all’insù quello che si
parte dal mezo, all’ingiù quello che va verso il
si fanno per linee
mezo: e di qui inferisce come necessariamente
semplici.
conviene che tutti i movimenti semplici si
ristringano a queste tre spezie, cioè al mezo, dal mezo ed intorno al
mezo; il che risponde, dice egli, con certa bella proporzione a quel che si
è detto di sopra del corpo, che esso ancora è perfezionato in tre cose, e
così il suo moto. Stabiliti questi movimenti, segue dicendo che, essendo,
de i corpi naturali, altri semplici ed altri composti di quelli (e chiama
corpi semplici quelli che hanno da natura principio di moto, come il
fuoco e la terra), conviene che i movimenti semplici sieno de i corpi
semplici, ed i misti de’ composti, in modo però che i composti seguano il
moto della parte predominante nella composizione.
SAGR. Di grazia, Sig. Salviati,, fermatevi alquanto, perché io mi sento in
questo progresso pullular da tante bande tanti dubbi, che mi sarà forza o
dirgli, s’io vorrò sentir con attenzione le cose che voi soggiugnerete, o
rimuover l’attenzione dalle cose da dirsi, se vorrò conservare la memoria
de’ dubbi.
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