Page 86 - La filosofia come esercizio spirituale.
P. 86
Sono gli stessi Stoici a dichiarare esplicitamente che per loro la Filosofia è
essenzialmente “esercizio”. 215 In tale prospettiva, essa non dev’essere una
teoria astratta o un mero esercizio dialettico, bensì un ars vivendi che possa
trasformare il pensiero in azione concreta, per plasmare una vita autentica che
impegni tutta l’esistenza nello sforzo di conquistare la Sapienza.
Ciò è possibile tramite l’acquisizione di principi etici che non devono mai
abbandonare il filosofo per l’intero decorso della sua esistenza; perciò essi
devono essere semplici e immediati e devono rifarsi a un principio comune,
fondamento e allo stesso tempo fine della propria vita. Tali principi devono
permettere al filosofo di possedere in ogni momento il pieno controllo delle
proprie facoltà, dimodoché le sue azioni siano sempre dettate non dall’impulso
ma dalla libera volontà. 216 È lo stesso concetto che si trova già espresso ne
l’Etica Nicomachea di Aristotele, in cui il Filosofo sostiene che l’uomo
virtuoso è colui il quale agisce liberamente scegliendo la virtù, non perché
costretto dalla legge, ma poiché comprende che essa è la migliore tra le scelte
possibili; l’uomo virtuoso, di conseguenza, è felice poiché il suo fine è la virtù
in sé e non il proseguimento della virtù per scopi egoistici.
Una vigilanza del genere implica un controllo assiduo sul momento
presente, poiché la pratica della virtù è tale soltanto se esercitata con costanza
e non a intervalli irregolari. 217
Ed è qui che entrano in gioco gli esercizi spirituali prescritti dallo
Stoicismo. Purtroppo, non sono stati tramandati trattati sistematici che
descrivano con precisione questo tipo di esercizi; tuttavia, è possibile rifarsi
alla testimonianza di Filone di Alessandria, che ne L’erede delle cose divine
elenca le diverse fasi da percorrere. 218
Le prime fasi, che possiamo riunire in un unico gruppo, sono composte dalla
ricerca, dall’esame approfondito, dalla lettura, dall’ascolto e
dall’attenzione. Come è possibile notare, i primi esercizi sono prettamente
“passivi”, dedicati all’apprendimento dello stile di vita della Stoà mediante
uno studio approfondito, sia tramite la lettura e una comprensione profonda dei
libri della scuola sia ascoltando e prestando attenzione alle parole dei maestri.
È il primo gradino dell’iniziato alla Filosofia, apparentemente il più semplice
ma in realtà molto importante; la Sophia tramandata dalla scuola deve
penetrare nella propria vita e legarsi indissolubilmente a essa. Ogni branca del
sapere trasmesso è tesa al perfezionamento interiore, la cui immagine più