Page 84 - La filosofia come esercizio spirituale.
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Anche in questo caso, la Sapienza rappresenta un tratto di discrimine tra chi
la possiede grazie a una propria esperienza di vita pregressa (i Sette Sapienti)
e chi non la possiede (il comune cittadino).
Da questo punto di vista, essa ricorre come monito, nei confronti di chi non
sa, a evitare di parlare piuttosto che a far finta di sapere, e a colmare tale
mancanza con l’esercizio.
«Cerca di imparare e di apprendere meglio» dice Talete 209 , «Non
accogliere la stoltezza» sentenzia Biante 210 e, ancora più emblematica,
l’esortazione di Pittaco 211 a “coltivare” pietà, educazione, temperanza, verità,
fiducia, esperienza, destrezza, amicizia, sollecitudine, gestione della casa, arte
e saggezza; verbo (coltivare) che sott’intende la visione di un esercizio
continuo per raggiungere il fine ultimo, la Sapienza.
Con l’abbandono dell’estasi mistica in favore di una controllato e apollineo
ragionamento razionale, ma mantenendo l’aspetto sibillino degli oracoli della
Pizia, i Sette Sapienti sembrano posizionarsi proprio a cavallo tra la Sapienza
religiosa e quella filosofica. E forse non è un caso che a Biante sia attribuitala
frase: «Ama la Sapienza» 212 che pare voler segnare il passaggio dal Sophos, il
Sapiente, al philosophos, l’amante della Sapienza Il passaggio dalla Sapienza
intuitiva dei Misteri a quella logico-razionale della Filosofia viene
identificato, solitamente, con Talete.
Benché siano tramandate, come visto in precedenza, diverse sue sentenze di
ambito morale, non sono quelle ad annoverarlo tra i fondatori della Filosofia,
bensì la sua indagine sui fenomeni naturali. Egli è infatti l’iniziatore
dell’indagine razionale della physis, la natura, che occuperà un ruolo di
rilievo in tutti i filosofi presocratici.
Nella stessa direzione proseguiranno infatti Anassimandro con la sua teoria
dell’Apeiron, contraddistinta da una forte tensione morale di stampo orfico –
giacché il vivere è una colpa e il morire un espiare tale colpa –, Anassimene
con il pneuma e in maniera diversa, Eraclito, Pitagora e i Pitagorici, gli
Atomisti, Empedocle, Senofane e gli Eleati.
In generale, in tutti i presocratici è forte la tensione tra vita e pensiero,
anche se rimangono generalmente ancorati alla visione etica tradizionale,
principalmente pessimista. Cosa più importante, manca ancora un aspetto
essenziale che possa permettere alla Filosofia di sviluppare una riflessione