Page 79 - La filosofia come esercizio spirituale.
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appunto, più le caratteristiche di una setta piuttosto che quella di una religione.

                  Ricostruire  la  storia  dell’Orfismo  è  un  compito  complicato;  le  poche
               testimonianze dirette che possediamo sono le lamine orfiche, piccole piastre
               d’oro con incise formule magiche che venivano seppellite insieme al corpo dei

               defunti appartenenti alla setta. Oltre a queste, testimonianze indirette del VI, V
               e IV secolo a.C. e, infine, una serie di Inni molto tardi, risalenti all’epoca del
               Neoplatonismo  pagano  che  subiscono  inevitabilmente  l’influsso  di  scuole

               filosofiche posteriori all’Orfismo più antico        180 .
                  In base a tali testimonianze, Giorgio Colli         181  divide la storia dell’Orfismo

               in diversi periodi. Vi è quello più antico tra VIII e VI secolo a. C., tramandato
               per via prettamente orale sotto forma di immagini mitiche; una fioritura tra V e
               IV secolo a. C. con la diffusione di opere poetiche scritte e il tentativo, tra IV

               secolo a. C. e II secolo d. C. di consolidare la tradizione, con la progressiva
               contaminazione dell’Orfismo originario con elementi provenienti dalle scuole
               filosofiche e dai culti orientali.

                  Nonostante la difficoltà nel ricostruire il nucleo originario dell’Orfismo, la
               lunga  diffusione  dei  suoi  insegnamenti  dimostra  come  esso  sia  un  retroterra
               imprescindibile per comprendere lo spirito della Filosofia Antica successiva.

               Inoltre,  come  sostiene  Giovanni  Reale           182 ,  la  nascita  e  la  diffusione
               dell’Orfismo  introdurrà  un  nuovo  schema  di  credenze,  per  molto  aspetti
               rivoluzionario, e la nascita di diverse concezioni della natura e dell’uomo che
               daranno un nuovo assetto al pensiero filosofico greco.

                  I punti cardini del culto orfico sono due: da un lato il fondatore Orfeo e la
               sua storia e dall’altro la figura di Dionisio. Filo conduttore di entrambi i miti

               è, come nei Misteri di Eleusi, l’archetipo della katábasis e della morte rituale.
                  Orfeo incarna in sé gli ideali più alti della spiritualità greca; egli unisce in
               sé  poesia,  scrittura,  musica  e  Sapienza         183 .  Ma  non  solo;  egli  era  un

               divinatore   184 , un mago 185  e, come riferiscono i tardi Neoplatonici, un teologo.

                  La sua vita è segnata dal dolore e forse proprio grazie a esso ha raggiunto
               un  livello  superiore  di  coscienza;  dopo  aver  perso  la  sua  amata  Euridice  a
               causa del morso di una serpe, Orfeo si avventura negli Inferi, armato soltanto
               della  sua  lira.  Qui  riesco  a  incantare  sia  le  bestie  infernali  sia  Hades  e

               Persefone, da cui ottiene il permesso di riportare Euridice alla luce del Sole,
               con  il  solo  imperativo  di  non  voltarsi  durante  il  tragitto.  Tuttavia,  proprio
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