Page 74 - La filosofia come esercizio spirituale.
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5. Appendice







               Sapienza arcaica e condotta di vita


                  L’intera Filosofia antica può essere descritta come il tentativo del filosofo

               di  raggiungere  la  Sophia.  L’unica  differenza,  certamente  significativa,  tra  le
               diverse  scuole  è  la  strada  che  esse  indicano  per  raggiungerla.  La  ricerca
               storico-filosofica  di  Pierre  Hadot  è  volta  proprio  a  recuperare  le  diverse

               metodologie offerte dalle scuole elleniche e romane per conseguire la Sophia
               tramite determinati esercizi spirituali.
                  Ma  cosa  si  intende  con  la  parola  Sophia?  Considerando  che  l’intera

               tradizione filosofica antica ruota attorno a questo termine, occorre analizzare
               cosa esso significasse per l’uomo ellenico. Sophia è un termine dalle molte
               sfaccettature e la parola “conoscenza” non può tradurre il potenziale spirituale
               di cui la parola è carica. Prima ancora che la filosofia canonica nascesse con

               Talete,  la  Grecia  arcaica  possedeva  una  propria  Sophia.  Era  una  Sapienza
               oracolare, derivata dalle metafore religiose dei miti classici, dai Misteri di
               Eleusi e dai Misteri Orfici e, non ultimo, dalla tradizione dei Sette Sapienti.
               Come accenna Hadot in Esercizi spirituali, la pratica degli esercizi spirituali

               può essere fatta risalire a questo periodo        161 , che va dal XV secolo a.C. al VI
               secolo a.C.   162

                  La Sophia non era una semplice conoscenza mistica o teorica ma qualcosa
               di  più;  nel  caso  dei  Misteri  Orfici  e  dei  misteri  di  Eleusi,  la  Sophia
               coincideva  con  la  condotta  di  vita  che  l’iniziato  doveva  assumere  per

               diventare egli stesso un Sophos, un Sapiente, processo che raggiungeva il suo
               culmine con la cerimonia religiosa durante la quale si lasciava libero sfogo
               alle forze che Nietzsche definirebbe “dionisiache”.

                  Questo  tipo  di  Sapienza  è  essenzialmente  religiosa,  raggiungibile  non
               tramite ragionamenti razionali ma con l’adozione di una condotta di vita ben
               precisa,  con  lo  scopo  di  purificare  l’anima  dell’iniziato.  Si  può  dunque
               affermare  che  essa  ha  una  carica  tutt’altro  che  speculativa  e  lontana  dalla
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