Page 78 - La filosofia come esercizio spirituale.
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«All’inizio  i  vagabondaggi  e  quel  correre  affannato  e  certi  tragitti  inquieti  e  senza  fine  verso  le
                   tenebre;  poi,  proprio  prima  del  termine,  tutte  quelle  peripezie  terribili,  brividi,  tremori,  sudore  e
                   sbigottimento. Infine, dopo tutto questo, una luce meravigliosa si fece incontro» 175


                  Essa è l’epopteía, l’esperienza della Luce:

                   «L’intuizione  dell’intuibile  e  del  puro  e  del  sacro,  balena  come  una  folgore  attraverso  l’anima,  e
                   concesse  talvolta,  per  una  volta  sola,  di  toccare  e  di  vedere.  Per  questo  Platone  e  Aristotele
                   definiscono epopteía questa parte della filosofia: perché coloro che hanno toccato direttamente la
                   pura verità riguardo a esso ritengono di possedere come in una iniziazione il termine ultimo della
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                   filosofia.»

                  L’iniziazione a questo puto è conclusa; l’iniziato vive sulla propria pelle la

               Verità  dell’estasi  mistica  ed  è  posto  su  un  livello  di  saggezza  superiore
               rispetto ai non-iniziati, che potrà illuminare a sua volta mediante il medesimo
               processo.

                  Nonostante  l’avvento  della  Filosofia  cambierà  gli  equilibri  in  gioco
               creando una nuova visione del Sapiente, il motivo della katábasis assumerà un
               ruolo  di  primaria  importanza  nella  Filosofia  Antica  e  il  simbolismo  dei

               Misteri di Eleusi non verrà mai del tutto abbandonato. Basti pensare al mito
               della caverna platonica in cui gli uomini nella condizione di ignoranza sono
               incatenati proprio nelle viscere della terra, alla stessa teoria delle idee che,
               secondo Giorgio Colli, è descritta utilizzando termini eleusini           177  o al fatto che

               in un autore tardo-antico come Plutarco riecheggino ancora i motivi dei misteri
               eleusini  che  assumeranno  un  ruolo  ancora  più  importante  in  tutto  il
               Neoplatonismo pagano.


               Misteri Orfici



                  Oltre  ai  misteri  di  Eleusi,  componente  fondamentale  della  cultura
               Sapienziale greca è quella dell’Orfismo.
                  Le  testimonianze  più  antiche  di  Euripide,  Pindaro,  Platone  e  Aristofane

               fanno risalire allo stesso Orfeo la fondazione dei misteri Orfici           178  e altrettante
               numerose testimonianze      179  parlano di un orphikòs bíos, uno stile di vita orfico

               destinato ai membri della setta. La parola “setta” qui utilizzata non è casuale;
               rispetto  ai  Misteri  di  Eleusi,  manifestazione  di  una  religiosità  di  gruppo,  i
               Misteri  Orfici  sono  riservati  a  una  stretta  cerchia  di  iniziati  che  presenta,
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