Page 82 - La filosofia come esercizio spirituale.
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Come avverrà con lo Stoicismo e l’Epicureismo, in base alla lettura che
Hadot dà di queste scuole, la Sapienza acquisita tramite una determinata
condotta di vita permette all’individuo di situarsi in un Universo molto più
ampio, prendendo coscienza della sua posizione all’interno di esso e
divenendo libero e felice proprio grazie all’abbattimento della propria
singolarità in favore del Nous (Intelletto) che regola ogni cosa (prima, durante
e dopo la vita).
La differenza tra l’esperienza arcaica e l’esperienza filosofica sarà soltanto
metodologica; utilizzando termini nietzschiani, mentre gli iniziati raggiungono
tale consapevolezza mediante un’esperienza dionisiaca, riservata soltanto ai
membri della setta, la Filosofia Antica coltiverà l’istanza apollinea,
privilegiando la razionalità all’ebbrezza e rendendo così gli insegnamenti alla
portata di tutti.
I Sette Sapienti
Dei Sette Sapienti, personalità illustri dell’Antica Grecia, abbiamo poche
informazioni e molto contraddittorie. Non c’è accordo tra le liste tramandate
dai diversi autori, probabilmente perché ognuno di questi era interessato a
inserire un cittadino rinomato della propria terra. Anche per quanto riguarda le
loro sentenze tramandate non c’è accordo né alcuna base storica certa che
possa confermarle.
A fronte di tutto ciò, perché è importante considerarli nella storia dello
sviluppo della Filosofia Antica intesa come percorso spirituale?
Per due motivi. Innanzitutto, come scrive Giovanni Reale:
«I Sette Sapienti segnano il momento dell’emergere in primo piano dell’interesse morale
anteriormente al sorgere della filosofia morale.» 198
Le loro sentenze lapidarie, benché non giustificate da alcun principio
filosofico o da motivazioni razionali, rappresentano l’esigenza di stabilire
delle norme di vita pratiche non solo del buon cittadini, ma in generale del
buon essere umano.
Quest’ultima caratteristica non è secondaria e rappresenta la seconda
motivazione; per la prima volta è l’uomo a essere preso in considerazione in
quanto tale, e non inserito in un discorso mitologico (come ne Le opere i