Page 58 - La filosofia come esercizio spirituale.
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una: lo stile di vita cristiano.

                  Con il diffondersi del cristianesimo e il suo affermarsi come realtà politica
               dominante,  venne  meno  da  parte  dei  pensatori  cristiani  l’esigenza  di  essere
               accettati presentando la propria religione come una filosofia nel senso antico

               del termine e, anzi, vennero alla luce problemi teorici che le filosofie greche e
               romane  non  dovettero  mai  affrontare,  primo  tra  tutti  il  difficile  rapporto  tra
               fede e ragione.

                  Le divergenze filosofiche all’interno della filosofia cristiana divennero di
               materia principalmente teorica (e teologica), riguardanti i contenuti astratti dei
               dogmi religiosi, come quelli sulla vera natura di Cristo, sulla Trinità o sulla

               transustanziazione.  Si  perse  di  vista  la  riflessione  sull’uomo  inserito  nel
               contesto di vita quotidiano e la filosofia venne a coincidere con il discorso
               filosofico astratto, complice anche il declassamento a semplice ancella della
               teologia e il compito principale che fu affidato alla ragione, quello di trovare

               una giustificazione razionale della fede.
                  Come scrive Gibson:


                   «Dalle origini patristiche fino alla fine del XIV secolo, la storia del pensiero cristiano è quella di uno
                   sforzo incessantemente ripreso per rendere manifesto l’accordo della ragione naturale e della fede
                   dove esso esiste, e per realizzarlo dove non esiste. Fede e ragione, i due temi con i quali si costruirà
                                        134
                   tutta questa storia [...].»

                  Su  queste  basi  concettuali  si  svilupperà  il  pensiero  medievale  nei  secoli
               successivi,  che  porteranno  allo  smarrimento  della  concezione  pratica  della

               filosofia antica.
                  Ciò  non  significa  che  la  filosofia  antica  fu  dimenticata,  tutt’altro;  i
               monasteri, filosofi come Boezio e la cultura enciclopedica del VI, VII e VIII

               secolo  ebbero  un  ruolo  fondamentale  nella  conservazione  del  pensiero
               classico  135   (soprattutto  di  quello  platonico,  essendo  le  opere  aristoteliche
               “emigrate” in oriente in seguito a una lunga serie di vicissitudini) ma, come

               evidenza  Massimo  Montanari         136 ,  i  pensatori  del  periodo  compresero  solo
               marginalmente  il  reale  messaggio  del  pensiero  greco,  visto  che  questi  testi
               venivano letti in ottica cristiana, con la predilezione per problemi teorici di

               carattere  metafisico  e  con  particolare  riferimento  alla  filosofia  platonica
               (filtrata dai commenti dei neoplatonici).
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