Page 54 - La filosofia come esercizio spirituale.
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principali che, secondo Hadot, hanno permesso al pensiero cristiano di
presentarsi in vesti filosofiche.
Innanzitutto, l’ambiguità della parola Logos presente nel Vangelo di
Giovanni. Si è già visto in precedenza come il termine Logos assumesse un
ruolo centrale nella filosofia greca, già a partire da filosofi presocratici come
Eraclito. Esso aveva la duplice valenza di “Discorso” e di “Ragione” ed è di
primaria importanza nella filosofia stoica, dove il Logos è concepito come una
forza razionale che permea e regola l’intero universo. Da questo punto di
vista, sarà fondamentale da parte dei primi cristiani l’identificazione di Gesù
con il Logos eterno, poiché la parola di Dio (incarnata in suo figlio) poteva
essere identificata con la Ragione degli stoici, che nel caso del cristianesimo
però non si limita solo a regolare il mondo ma anche a crearlo (concetto di
creazione che, come sottolinea più volte Giovanni Reale nella sua Storia del
pensiero greco e romano, era assolutamente estraneo alla filosofia greca).
Sarà proprio il concetto di Logos a stabilire il secondo punto di contatto
fondamentale con la filosofia greca. Di fatti, anche per i cristiani la parola di
cristo:
«[...] ci insegna a comportarci in modo da assomigliare a Dio, ad accettare il disegno divino come
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principio che orienta tutta la nostra educazione».
In altre parole, anche per i cristiani delle origini il discorso filosofico
coincide essenzialmente con un modo di vita da seguire. Così come all’interno
delle scuole filosofiche, l’educazione dell’iniziato avveniva tramite l’esegesi
dei testi (in questo caso dei testi dell’Antico Testamento e dei Vangeli) che
aveva il ruolo di dirigere la sua trasformazione spirituale.
Un esempio sarà l’operato di Origene, che nella sua scuola proponeva una
sequenza di lettura dei libri sapienziali (Proverbi, Ecclesiaste, Cantico dei
Cantici) in base al diverso grado di sviluppo spirituale e che
corrispondevano, rispettivamente, all’etica che dona una preventiva
purificazione, alla fisica che volge lo sguardo verso il mondo sovrasensibile,
alla teologia che conduce all’unione con Dio. 128
Una trasformazione che doveva portare a vivere secondo il Logos poiché,
come per la filosofia antica poteva considerarsi filosofo solo chi metteva in
pratica quanto appreso, allo stesso modo poteva considerarsi cristiano solo
chi viveva secondo i dettami di Cristo e del Verbo divino.