Page 47 - La filosofia come esercizio spirituale.
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erano liberamente aperte al pubblico e si rivolgevano a tutti gli uomini (ricchi
o poveri, uomini o donne, liberi o schiavi) 103 , sia nelle scuole che non
possedevano alcuna struttura, come il cinismo, il cui messaggio era predicato
per le strade delle città e si rivolgeva a tutte le classi della società.
3.3 Il filosofo e il mondo
Come sottolineato in precedenza, Hadot rileva due principali moti
nell’anima del filosofo che si appresta alla pratica degli esercizi spirituali: un
movimento di contrazione e uno di dilatazione.
In seguito alla concentrazione in se stesso, l’io del filosofo compie una
progressiva dilatazione che passa per la riscoperta dell’altro fino al
raggiungimento dell’assoluta consapevolezza dell’universo che lo circonda,
consapevolezza che giunge al suo apice quando l’io del filosofo arriva a
coincidere con la Ragione (il Lògos) che regola il cosmo. L’intero processo
può essere descritto come un movimento di rivoluzione ciclica poiché nella
sua ultima fase l’io del filosofo, pur dissolvendosi, in realtà scopre la sua vera
essenza, quella divina, raggiungendo così la conoscenza ultima del vero “io”
ricercato durante la fase di raccoglimento in se stesso.
Vivere tale esperienza di dissoluzione e, allo stesso tempo, di elevazione
della coscienza non è semplice e richiede, oltre agli esercizi spirituali elencati
nelle fasi precedenti, ulteriori pratiche filosofiche.
In primo luogo, un esercizio molto frequente nella filosofia stoica
(soprattutto nei Ricordi di Marco Aurelio) che consiste nell’isolare col
pensiero un momento di continuità temporale, anche un semplice avvenimento
di vita quotidiana, per poi passare dalla parte al tutto. Come mostra Hadot in
La fisica come esercizio spirituale 104 , lo scopo è inquadrare tale avvenimento
in una visione complessiva del cosmo, prendendo così coscienza della
dimensione microscopica degli eventi umani se confrontati con l’immensità
dell’universo e, dunque, della loro insignificanza. Il tutto deve avvenire
tramite una precisa descrizione fisica dell’avvenimento o dell’oggetto in
questione, che deve essere rappresentato con le parole nei suoi minimi
dettagli, anche in quelli più infimi.