Page 44 - La filosofia come esercizio spirituale.
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Il filosofo deve dunque trovarsi nella condizione di bastare a se stesso e
soltanto così potrà davvero godere di un rapporto autentico con gli altri. In
questo modo infatti l’amore e l’amicizia non rischiano di trasformarsi in
sentimenti dettati da interessi utilitaristici, egoistici o edonistici, diventano al
contrario sentimenti puri e sinceri. Si tratta della relazione più elevata a cui si
possa aspirare, la relazione tra due anime:
«SOCRATE: Allora, se uno ama il corpo di Alcibiade, non ama Alcibiade bensì una delle cose che
gli appartengono.
ALCIBIADE: Dici il vero.
S.: Invece ti ama solo chi ama la tua anima.
A.: Questo deriva necessariamente dal ragionamento fatto.
S.: Ma chi ama il tuo corpo non ti abbandona forse quando sfiorisce?
A.: Mi sembra.
S.: Invece, chi ama l’anima non se ne va, finché essa procede sulla via del meglio?
A.: Naturalmente.
S.: Ecco, io sono colui che non ti abbandona, ma rimane quando il tuo corpo sfiorisce, mentre gli
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altri si sono allontanati.»
Secondariamente, esistevano esercizi spirituali per relazionarsi con le
persone che un filosofo antico poteva incontrare nella vita quotidiana. Si
trattava di vivere le faccende di ogni giorno evitando che i comportamenti
scorretti di altre persone potessero turbare la propria tranquillità interiore e
senza rischiare di tradire i propri dogmi.
Lo stoicismo prestava particolare attenzione a questo aspetto della vita.
Nelle pagine di Epitteto, ad esempio, è possibile trovare molti richiami
all’indifferenza che il saggio deve possedere nei confronti delle persone che
lo insultano o che si comportano in maniera inappropriata nei suoi confronti:
«Ricorda che non ti fa violenza chi ti insulta o ti percuote, ma il giudizio che costoro ti facciano
violenza. Perciò, se uno ti irrita, sappi che è la tua opinione che ti ha irritato. Come prima cosa,
quindi, cerca di non essere trascinato dalla rappresentazione: una volta infatti che avrai avuto un
po’ di tempo per riflettere, più facilmente si tratta di dominare te stesso.» 95
«[...] Se esci per andare ai bagni pubblici, rappresenta a te stesso le cose che succedono in un
bagno: quelli che ti spruzzano, quelli che ti urtano, quelli che ti insultano, e quelli che ti derubano. E
così intraprenderai la tua azione con più sicurezza se dirai subito: “desidero fare un bagno e
mantenere la mia scelta morale conforme a natura”. [...] In questo modo, se qualunque cosa ti
impedisse di lavarti, avrai a portata di mano questa considerazione: “Io non volevo soltanto lavarmi,
ma anche mantenere la mia scelta morale conforme a natura; e non la manterrò se mi lascerò