Page 32 - La filosofia come esercizio spirituale.
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spirituali così come definiti da Hadot, che avevano al contrario il compito di

               far adottare al filosofo un modo di vivere peculiare, che si contraddistinguesse
               da quello della massa per permettergli di vivere la propria esistenza con una
               diversa consapevolezza nei confronti del mondo.

                  Infine,  occorre  tenere  presente  i  contesti  storici  molto  diversi  in  cui  si
               svilupparono le scuole sopra elencate e le esigenze differenti che spinsero i
               vari pensatori a filosofare.

                  L’esigenza platonica e aristotelica di stabilire un modo di vivere filosofico
               era ancora strettamente legata al mondo della polis. La ricerca di Platone di un
               diverso modello di vita prende certamente le mosse dalla critica della città

               greca,  ma  il  modello  di  vita  che  il  filosofo  ateniese  oppone  a  essa  è
               l’idealizzazione  della  polis  greca,  ossia  uno  sviluppo  filosofico  dei  suoi
               valori (Bene, Giustizia, Coraggio, Amicizia etc.) e delle sue strutture sociali
               con  il  compito  di  perfezionare  dei  modelli  già  esistenti.  Uno  sviluppo

               filosofico in cui l’educazione (paideia) dell’individuo è sempre volta al fine
               ultimo  di  creare  un  cittadino  consapevole  e  non  risulta  mai  essere  un
               perfezionamento spirituale della propria interiorità perseguito con lo scopo di
               perseguire  la  propria  felicità.  Similmente  si  potrebbe  dire  di  Aristotele,  il

               quale,  dopo  la  felicità  ideale  identificata  con  la  contemplazione,  pone  un
               secondo modello di felicità, a un gradino leggermente più basso, che consiste
               nella  partecipazione  politica  all’interno  della  città,  con  un  occhio  sempre
               indirizzato all’educazione di cittadini consapevoli dei valori e della struttura

               della polis da rispettare.
                  Soltanto con il cinismo, l’epicureismo e lo stoicismo il discorso filosofico
               si ripiegherà sull’interiorità dell’individuo e sul raggiungimento della propria

               felicità, indipendente dalla partecipazione alla vita pubblica.
                  Proprio  in  questo  frangente  cominceranno  delinearsi  dei  veri  e  propri

               esercizi spirituali così come intesi da Hadot, che nelle opere di Aristotele e
               Platone possono ritrovarsi in fase embrionale. Uno sviluppo che sarà possibile
               grazie (e soprattutto) agli insegnamenti dello stoicismo e dell’epicureismo che,
               tramite  il  confronto  con  le  altre  scuole  già  esistenti,  influenzeranno  la  loro

               pratica filosofica.
                  Tali esercizi assumono connotazioni diverse in base allo stile di vita, ma

               presentano uno spirito comune, rilevato da Hadot nel
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