Page 26 - La filosofia come esercizio spirituale.
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sviluppato le sue intuizioni in direzioni molto diverse, spesso contrastanti, ma
tutte accumunate da un nuovo desiderio di libertà nei confronti dei vincolanti
valori della polis. Libertà perseguibile soltanto tramite un costante esercizio
spirituale, che in Antistene consiste nella liberazione dagli appetiti e dal
piacere, in Aristippo nell’edonismo e in Platone, per usare una sua immagine
mitica, nell’equilibrio tra l’anima concupiscibile e quella irascibile.
Sul piano politico, sarà un grande condottiero Macedone a liberare il
mondo dai limitanti confini delle polis:
«La nostra storia comincia con quell’avvenimento altamente simbolico che rappresenta la
fantastica spedizione di Alessandro, e con la comparsa del mondo che è chiamato “ellenistico”,
ossia con la comparsa di quella nuova forma che assume la civiltà greca a partire dal momento in
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cui, grazie alle conquiste di Alessandro [...] questa civiltà si diffonde nel mondo “barbarico”.»
Ci troviamo di fronte alla nascita dell’Ellenismo, periodo storico in cui
sono abbattute le barriere del mondo, distrutte da Alessandro Magno, in cui i
semi della filosofia precedentemente seminati faranno nascere una nuova
concezione dell’uomo e del suo posto nel Mondo: è la nascita delle scuole di
vita, dello stoicismo e dell’epicureismo, che daranno una forma compiuta al
concetto di “esercizi spirituali”.
La loro storia si intreccia indissolubilmente con lo slancio espansionistico
di Roma e la conquista, da parte dell’Impero, dei territori ellenici. Una mole
preziosissima di documenti filosofici andrà perduta proprio in questo periodo,
e soltanto il lavoro di scrittori latini come Cicerone, Lucrezio, Seneca, Filone
di Alessandria, Gellio ce ne ha restituito l’eco. 47
Si tratta di un periodo storico completamente diverso rispetto a quello della
Grecia di Socrate e Platone. Da un regime democratico si passa a un regime
monarchico fino a quello imperiale di Roma, con una progressiva perdita della
libertà politica.
Tuttavia, come sostiene lo stesso Hadot in Che cos’è la la filosofia antica?
48 , è un pregiudizio errato (e di lunga data) identificare questo periodo come
un periodo di decadenza del pensiero, in cui le scuole filosofiche si limitarono
a concentrare l’attenzione sull’interiorità a causa della perdita della libertà
politica.
Da un lato, egli cita l’epigrafo Louis Robert, che ha avuto il merito di
mostrare tramite un minuzioso studio delle iscrizioni ritrovate nelle città