Page 24 - La filosofia come esercizio spirituale.
P. 24
philosophos, l’amante della sapienza, che tende verso essa tramite un continuo
esercizio spirituale che coinvolge anima e corpo.
Ogni scuola di vita ellenica che si svilupperà in futuro avrà la propria
sophia e Socrate, benché non abbia mai scritto nulla né formulato un discorso
filosofico sistematico e coerente, è stato il primo a morire in nome della
sophia, predicando con l’esempio della propria condotta ancor più che con le
parole. È riuscito ad affrontare con serenità la morte perché, come afferma nel
Fedone, da filosofo si era esercitato per tutta la vita a morire, un altro
esercizio spirituale che assumerà un’importanza di rilievo nello sviluppo delle
pratiche filosofiche.
Per questo è errato credere che Socrate non abbia insegnato nulla; egli ha
predicato l’abnegazione totale nei confronti della sapienza, facendo coincidere
pensiero e azione, rendendo la propria vita un’opera filosofia che non
necessita di parole. Come scrive Hadot:
«Socrate è stato un pensatore esistente prima ancora di essere un pensatore che medita
41
sull’esistenza.»
La sua prospettiva è stata rivoluzionaria nel mondo del suo tempo, non a
caso venne processato e condannato per lo scardinamento dei valori morali
tradizionali. Ma ormai il suo insegnamento aveva raggiunto i propri discepoli
e da quel momento in poi non sarebbe più stato possibile tornare indietro: la
filosofia antica avrebbe continuato a ruotare intorno al dilemma morale
sollevato da Socrate, e di lì a poco tempo sarebbero fiorite le più disparate
scuole di pensiero, tutte figlie del germoglio socratico.